Lettore CD con uscita cuffie...

Ma tu hai un amplificatore integrato...
Questo è principalmente un lettore CD con ingressi digitali, uscite analogiche e un ampli cuffia.
Non saprei dirti del Cyrus...

Il lettore CD e ampli cuffie

Nonostante le sparute componenti interne è bello solido.
La meccanica è uno slot-in di produzione propria (disce Mike Creek...), nella sostanza efficace ma non propriamente silenziosa. 
Nell'intorno dei 20/30cm dall'elettronica e "mute" acceso si sente il cd spinnare.

Quanto alla resa del combo... Non è un lettore neutro, ne trasparente, lo definirei sfacciato, caravaggesco.
Sorprendente, acuto ma anche rissoso: un "tutto spettro" colorato al punto giusto.
Grande separazione degli strumenti, nessun rumore di fondo.

Con le D7200 
Tira delle legnate che il Mojo (che suona più "aperto") non riesce a dare, ma anche le ca**ate in incisione emergono tutte. 
Se ci sono distorsioni e quant'altro le sventola, con eleganza tutta britannica. 
Non è un lettore che ti "accompagna" all'ascolto delle incisioni peggiori, diversamente da altri devi cambiare cuffia.

Per il resto riesce a bilanciare molto bene strumenti, code armoniche, velocità e senso del ritmo.
Con le D7200 si genera una ottima sinergia, in particolare per Rock e Jazz, ma per esempio con l'elettronica può diventare un po' "debordante" e "congestionato" in base alle produzioni. Credo che un po' dipenda dall'impedenza d'uscita che è (stando al manuale) sull'ordine dei 40 Ohm.
Devo riconoscere che mi ha tirato fuori un sub-basso dalle D7200 che non ero riuscito ad avere se non con i watt a badilate del Burson. 

Con le Z1R 
La questione cambia, esce fuori la vocazione più “olografica” delle Sony, quindi la scena si apre e prende più respiro e quell’impedenza d’uscita (che piace tanto alle Z1R) tira su le medie frequenze dalla V shape canonica.
Qui posso dire senza dubbio che è l’accoppiata migliore che ho ascoltato, ai livelli de Luxman.
Sarei curioso di vedere cosa fa con le magnetoplanari...  Stando alle specifiche potrebbe essere loffio, ma ascoltando le legnate che tira... Il dubbio mi rimarrà.


Il DAC con la liquida

Sopra ho scritto “sfacciato”… Ecco qui diventa sfacciato e suscettibile.
Dichiara 24/192kHz di targa, due dac uno per canale e un S/N da macchina hi-end. 
Connesso sia ad Audirvana che Roon, exclusive mode per avere il bitperfect con entrambi verifico che i 192kHz li vede, ma in questa modalità diventa imprevedibile.

L’inglese spara forte in canna anche in questo frangente, anzi di più.... CD e flac dal CD suonano identici, i campionamenti superiori ai classici 44.1/48 kHz suonano più forti e con una dinamica maggiore.
La stessa caratteristica l’avevo riscontrata con il dac interno al Musical Fidelity.
Dagli ingressi digitali con i campionamenti da 48kHz a salire siamo dai 2dB ai 4dB in più rispetto al CD... Sono intervenuto sul volume per abbassare più di una volta...

Il contro della medaglia è che i 192kHz (soglia massima) diventano un campionamento critico, e qui il Creek si dimostra suscettibile: in bitperfect si generano artefatti (click e spike) ma solo a questo specifico campionamento, sia da USB che da Coassiale.
Passando per il CoreAudio invece il mac fa il suo bel frullato e tutto va alla grande, si perde un po' di grinta ma almeno gli spike spariscono.
Una soluzione di compromesso si raggiunge usando il DSP di Roon dando un headroom di -6dB e l’upsampler. Solo a quel punto con i 192kHz tutto fila liscio (ma bisogna salire un po' con i livelli).

Diversamente, se ci si dimentica di guardare le lucette colorate e si manda tutto in upsample a 96kHz: divertimento puro.
Il dac più divertente che abbia mai ascoltato: denso ma non "tronfio" e lento, squillante ma non "strillante".
Certo anche qui se la registrazione ha i difetti, pari pari al CD non li nasconde.

Nel complesso siamo ai livelli del Qutest, con una presentazione un po’ diversa (le voci sono più avanti rispetto al Chord).
Superiore per impatto e ricchezza rispetto al Mojo+Poly sia con le Denon che con le Z1R (che però con i Chord non mi fanno impazzire).

La cosa forse più sorprendente è che da stamattina alle 8:00, quando ho iniziato a lavorare, non ho percepito la minima fatica d’ascolto. E ho smesso pochi minuti fa anche se alternato generi e pause di rito... 
Diversamente da altri dac/ampli che avevano impostazioni simili, direi che riesce a gestire bene la vocazione decisa e squillante.

Devo provarlo con gli speaker.

Il secondo round dagli speaker mi ha dato conferme e qualche sopresa.

Rimane l'impronta PRaT alla Naim, soprattutto dalle XLR, ma in misura più contenuta.
È a metà strada tra un lettore alla Naim/Rega e uno Yamaha.

La timbrica è molto simile al Lumin D2.
Questo è interessante perché usano entrambi dac Wolfson, che confermano l'impressione che ho sempre avuto sulla linea di Cirrus.
Li ho trovati nel tempo nei Rega, nei Cambridge e anche in un Lyngdorf bellissimo.

Questi Wolfson hanno una loro connotazione... Mi hanno spiegato che questa sensazione trova una risposta nella topologia del chip, che integra degli operazionali ed esce in tensione.
Questo rende molto facile al loro messa a bordo nei progetti, ma in qualche maniera "caratterizza" il suono.
Riporto... Ergo ambasciator...





Mandati in sincro via Roon, entrambi sono sul versante dinamico e veloce ma non arido, c'è quel "quid" che fa piacione.
Per dirla in altri termini, quello che ascolto dai Wolfson un un AKM (per citare un chip diverso) è (con i dovuti termini di paragone) la differenza che intercorre tra un amplificatore in Classe A pura e uno in Classe D.

Per il resto dove il Creek avanza le voci, e va più in altezza il Lumin è tutto in larghezza, con le voci più arretrate.

Mentre scrivo sto saltando da questo...



e questo



Con le Z1R e l'elettronica/sperimentale il livello è puro divertimento. 

La differenza tra i due dac è sul codice, top di gamma quello del D2, secondo in classifica quello del Creek. 
La differenza acustica è sottile, percepibile solo in cuffia e con incisioni specifiche. 
Il WM8741 del Lumin è più rifinito sulle alte frequenze del WM8742 del Creek che estende bene, ma può diventare eccessivamente sfacciato... 
Insider del settore mi dicono che molto probabilmente il WM8742 è un WM8741 che al banco di test non è rientrato nei parametri.

In soldoni, un grande lettore CD, carrozzato, solido con un dac del livello di quelli dedicati nell'ordine dei 1000 Euro.
L'amplificatore è in grado di tenere a bada cuffie dinamiche fino ai 500/600 Euri, ma non per tutti i gusti.
Un peccato sia uscito di produzione... Stava a quasi 2000 Euro di listino nel 2019.
Nell'usato si trova tra i 1000 e i 1200 Euri... 

Secondo il mio modesto parere a chi piace il suono all'inglese (ma non sempre) a questo prezzo difficile trovare di meglio.
Non è inferiore ad altri britannici, anzi forse proprio per questo suo non-integralismo a mio personale avviso più godibile.

Non sento più un Wolfson da quando presi il primo A&K ak100, che montava un WM8740.
Nonostante tutte le limitazioni dovute a come fu implementato in quel lettore (ricordo lo storico delle modifiche red wine), a quel tempo si trattava comunque di un bel balzo in avanti.
Bei tempi 

Il WM8740 è il più vecchio della tripletta, ce l'avevo in un DacMagic secoli fa.

Poi ho errato tra i vari Sabre, AKM e BB... Fino a quando non ho scoperto il Lumin, e ho ritrovato lo Scozzese.
Il 41 è un netto balzo in avanti... Soprattutto quando ne usi uno per canale la situazione si fa intrigante.


Mi spiegavano che sono più rognosi da "piegare al tuo volere" ma posso dire che per le mie orecchie sono sempre stati un bell'ascolto.

L'ampli cuffie del catafalco crea dipendenza...
So rispolverando vecchi CD, saltando tra i generi... Un peccato che non lo producano più e mi pento di non averlo scoperto prima.
Con le dinamiche a bassa impedenza non serve veramente altro, gli ho chiesto una settimana ancora.




Mi sono messo alla ricerca di un OBH-21 Mk2...
Domani rubo le Sennheiser a mia sorella per vedere cosa succede alzando l'impedenza.