Da Ospite Dom Apr 26 2009, 13:05
Questo è il mio essere audiofilo che è diverso dall'essere unicamente amante della musica, io curo ed amo occuparmi anche del mio impianto, però quello che cerco è la possibilità di limitare il "falso" della riproduzione, che irrimediabilmente altera nel volume e nel timbro l'evento originale dal vivo che ha generato quel disco, per far sì che il disco si riappropri della sua funzione e possa dare rilevanza al lato effimero della musica ovvero la sua esecuzione.
Nella musica jazz, che io amo, il disco ha avuto un ruolo fondamentale di apprendimento e di accrescimento culturale di un'arte fatta di improvvisazione quindi non tramandabile se non con l'ascolto, si imparava dai dischi a suonare come i grandi di quei tempi.
Per fare ciò non c'è bisogno di provare ogni sorta di punta, piedino e legnetto, ma di un accrescimento culturale mosso dalla curiosità di indagare tra le accezzioni più comuni del termine "musica" ;
Musica come suono, musica come linguaggio, musica come passione.
Linearità, intensità, timbro ecco dove concentrare gli ascolti per ottimizzare l'impianto senza dimenticare l'elemento più importante della catena noi stessi.
Lorenzo
...il mio essere audiofilo, è semplicemente diverso dal tuo. Il che non significa che sia migliore,o peggiore, più giusto, o sbagliato. SEMPLICEMENTE diverso. Io non cerco di "limitare il falso" della riproduzione, non fosse altro perchè non ho la possibilità di sapere come e quale sia la "riproduzione originale". In più, diversamente da altri e da te, da quanto leggo...Io non ricerco affatto la veridicità dell'esecuzione, ma perseguo la riproduzione che appaga il mio senso acustico.Lo stesso Requiem di Mozart ad esempio....lo sento su varie incisioni, ma non per ricercarne la copia più fedele, ma per trovare quella che più mi aggrada. Di conseguenza...se con punte,legnetti ecc....riesco a migliorare ancora l'esteticità del brano...lì trovo la mia soddisfazione, ovviamente quando ciò che sento, incontra e soddisfa il lato estetico del mio ascolto. Ovvio che così facendo, mi "allontano" dalla riproduzione REALE (poi un giorno qualcuno mi spiegherà...quale sia la Riproduzione ORIGINALE/REALE/VERITIERA....), ma essendo il mio fine quello di ascoltare come piace a me, e NON l'orginalità dell'evento musicale, questa è la strada che percorro.
Linearità, intensità, timbro...questi sono i canoni verso i quali tu concentri l'ascolto (permettimi di aggiungere, il TUO...ascolto) per ottimizzare l'impianto... Io ne perseguo altri.Diversi se non addirittura contrari ai tuoi. Velocità,ariosità,dettaglio....sono i miei. Partiamo già da 2 punti di partenza diversi tu ed io...ovvio che i punti di arrivo, siano ancora più distanti tra di loro.
Esempio pratico. Dall'inizio del mio percorso audiofilo, non ho MAI cercato equilibrio e linearità nei miei impianti....Ho sempre volutamente spostato questi equilibri, indirizzandoli verso la MIA personale piacevolezza di ascolto.....