Rispondo all'OT con un OT.... scusa tutti, chi vuole salti pure.
Su queste cose, Pluto, il discorso può essere infinito. Soprattutto quando si parla di artisti e dell'esecuzione di brani classici.
Giusto per essere pignolo sulle sinfonie di Beethoven dirette da Karajan: quelle del '64 non sono le prime bensì le seconde, visto che esistono quelle EMI registrate tra il 1953 ed il '55 alla Kingsway Hall di Londra con la Philarmonia Orchestra. Va anche detto Karajan nelle sue prime due registrazioni ('53-'55 e '62-'64), non ebbe alcuna parte come tecnico del suono, come cominciò invece a fare più tardi con Deutsche Grammophon. E che rispetto alle registrazioni degli anni '60 non saranno dei capolavori queste registrazioni, ma nemmeno degli obbrobri. Pur se timbricamente sono scorrette.
Certo questi SACD non possono essere indicati come di riferimento (né io lo facevo, giacché io li citavo come un risultato tra i migliori per i dischi riversati da master PCM, dischi che io indicavo come problematici. Forse hai letto troppo di sfuggita o forse mi sono espresso non troppo chiaramente) ma suonano certo meglio di qualunque CD in cui questi dischi sono disponibili ad oggi (come anche tu riconosci) e comunque per ariosità superano qualunque XRCD io abbia mai sentito finora (cosa che tu non riconosci, ma occorre tu sappia che nemmeno gli XRCD si sottraggono al fatto che il campionamento del CD essendo basso l'ariosità non è che sia proprio il punto di forza di questi dischi CD pur bensuonanti, hai voglia a pregare in aramaico antico). Detto questo, io sono completamente sordo e non sono un guru, quindi ho completamente torto.
Altra questione: si sarebbe dovuto correggere timbricamente i master degli anni '60 del Beethoven di Karajan nel SACD oppure no? E qui si apre una discussione infinita. Anche JVC negli XRCD oggi non corregge spesso nulla. Due scuole di pensiero opposte ognuna con i suoi pro ed i suoi contro.
Quanto detto finora apre un altro discorso ancora: qual'è la registrazione tecnicamente sufficiente per veicolare il messaggio artistico dell'opera e dell'artista/esecutore? Pur essendo i SACD della seconda integrale beethoveniana di Karajan non ideali, sono però sufficienti per veicolarne il messaggio. E allora se a me interessa l'esecuzione di Karajan di quegli anni il fatto che il SACD non sia tra quelli che ti mettono in ginocchio è - almeno per me - assolutamente irrilevante. Mentre sono irrilevanti molti dischi SACD superbamente incisi da artisti che magari nessuna traccia hanno lasciato nella storia interpretativa dell' autore eseguito (ed anche questi purtroppo non scarseggiano). Ed allora meglio il SACD di Karajan, abbiate pazienza, anche perché non è che i nastri analogici copia degli originali si trovino proprio nel negozio sotto casa. SACD che comunque non mi sembra siano viziati da mostruose compressioni, ma potrei anche sbagliarmi, pur riconoscendo la qualità non certo di vertice per il media adottato.
Ho l'impressione poi che gli audiofili con passione per la musica non scelgano gli artisti, ma scelgano gli artisti che il miglior media disponibile gli permette. Quindi fatto un ventaglio di registrazioni buone od ottime tecnicamente scelgono quella suonata meglio. Boh!
Certo Starker è importante storicamente ed artisticamente come esecutore delle Suite di Bach, come lo è Rostropovich. Vogliamo aggiungere tra le interpretazioni storiche anche Casals, che detto tra noi non è affatto secondo a nessuno degli altri due, anzi forse forse su certi aspetti può essere vero il contrario? Ma poi, stupirà sapere, l'approccio interpretativo alle opere di Bach si è un pò modificato in questi ultimi anni, e ci sono approcci anche non neoclassici alla musica del caro Johann Sebastian... Bylsma dove lo mettiamo? E se sono un appassionato di violoncello che non avrò anche ascoltato Wispelwey? E l'ultima sorprendente registrazione di Brunello per Egea?
Ma quando scelgo uno di questi artisti o tutti per ascoltare la loro interpretazione, che mi dovrei preoccupare che la registrazione sia un capolavoro oppure no? Io no, mi preoccupo che la registrazione mi permetta di fruire dell'interpretazione, se poi è ottima meglio, eccellente meglio ancora. Ma l'atteggiamento di sentire solo Starker perché è la meglio registrata e da qualcuno ritenuta la migliore interpretazione di sempre - quasi che l'interpretazione di un'opera sia cristallizzata archeologicamente in un momento e non possa/debba rinnovarsi nel tempo al modificarsi delle epoche - per me è puro feticismo, abbi pazienza. E, detto tra noi, della idolatria collezionistico-audiofila per "LA" interpretazione, per "LA" registrazione un pò sorrido.
Poi ognuno a casa sua sceglie di ascoltare come vuole e cosa vuole, ci mancherebbe altro!!!, e può ritenere ideale una sola registrazione di un capolavoro musicale e bearsi ascoltando sempre e solo quella convinto della giustezza della sua supremazia sonora ed artistica.
Io invece che considero il supporto un mezzo e la musica un fine di queste cose me ne impippo. Anche certo meglio ascoltare meglio, che ascoltare male. Ma questo è un altro discorso...
Questo per dire: c'è chi compra dischi solo se suonano da 10 e lode, e se suonano da sei li lascia negli ascaffali anche se contengono interpretazioni meravigliose. C'è chi ascolta l'interpretazione preziosa e tollera anche il sei, se quella registrazione è viziata all'origine. Non sto qui a dire chi ha torto (anche se penso che i primi si perdano molta bellissima musica), ma non venitemelo a dire voi...
Comunque pur appassionato al dibattito, non vorrei polemizzare gratuitamente, e non voglio - come sempre accendendomi nella discussione - far pensare che credo tu, Pluto, abbia detto cose prive di senso. Però se ci interessa la musica forse dovremmo non limitarci a tre registrazioni fatte a regola d'arte ed essere un pò più relativisti...