RockOnlyRare- Rockzebo Expert
- Numero di messaggi : 8435
Data d'iscrizione : 18.05.12
Età : 70
Località : Milano
Da RockOnlyRare Ven Mar 15, 2024 10:31 am
Premesso che amo particolarmente i vinili in half speed mastering, che hanno dalla loro una tecnica superiore ed ovviamente più costosa, così come le riedizioni a 45 giri con solco maggiore (anche se un po' scomodi da usare perchè una facciata dura pochi minuti).
Però c'è da fare il solito distinguo :
1) half speed mastering "vintage" (ad esempio la serie Columbia degli anni 80) : sono incisioni clamorose, penso le migliori possibili ai tempi per i fortunati album e possessori degli stessi. Purtroppo non ebbero successo perchè costavano circa il doppio del vinile standard per cui dopo un po' furono abbandonati, alcuni li trovai in offerta allo stesso prezzo del vinile normale e presi tutti quelli che c'erano che mi interessavano (es Supertramp, Police etc etc) . Spettacolose incisioni
2) half speed mastering"moderne" fatte con la massima serietà e cura da un master in buone condizioni. Anche queste sono sicuramente eccellenti, forse non al livello delle prime, ma comunque valgono la pena
3) half speed mastering"moderne" fatti da master digitali ricavati dall'analogici in modo non ottimale o banalmente da incisioni non impeccabili all'origine.
In questo caso, se mai c'è un miglioramento, è praticamente impercettibile e tale da non giustificare la spesa spesso esosa.
Purtroppo se gli album del punto 1 sono facilmente riconoscibili, ma difficili da reperire e solo usati quindi con tutti i relativi problemi, per il punto 2 o 3 dipende da caso a caso, se possibile usare il passaparola oppure si va a "fortuna".
Come tutta la musica, sappiamo poi bene che classica e jazz ed altri generi di nicchia sono in genere più curati di rock, pop e leggera.
In conclusione ben vengano queste edizioni ma non tutto è oro quello che luccica.
_________________
http://basta-con-i-tagli-alle-pensioni.over-blog.it/article-le-bugie-sull-aspettativa-di-vita-84948824.html
https://www.indexmundi.com/facts/indicators/SP.DYN.LE00.IN/compare#country=it
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.