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pluto ha scritto:Ci può essere del vero in quel che dici Luca.
Ma il surrogato del Genio Assoluto è spesso molto molto meglio di un buon autore.

Il concerto x piano (Michelangeli docet) è un capolavoro
Molte sinfonie sono splendide x me
Ho appena preso i concerti x organo con Koopman e trovo splendidi anche questi e poi parecchio altro

Anche i quartetti!

Io vorrei però ribaltare l'ottica di visione di cui parlate, che è scorretta.

Haydn è il maestro di Mozart, non uno cresciuto alla sua ombra. Non a caso era l'unico musicista che Mozart rispettasse dei suoi contemporanei, ed anzi lo chiamava "papà Haydn".

Certo, in alcune opere Mozart manifesta un salto di sensibilità che lo porta ai limiti del romanticismo. Ed in questo prelude al percorso beethoveniano. Haydn non è altrettanto avanti nel presentire questo cambio di sensibilità, la sua restando sostanzialmente settecentesca, ma anche qui con enormi sorprese espressive, a conoscerla bene. Detto questo, Haydn è uno dei grandissimi della storia della musica, e forse un pò misconosciuto per quello che è il suo reale valore.

Haydn è stato il padre della sinfonia, e tre lui e Mozart si scatenò una gara di "botta e risposta" nella composizione delle ultime meravigliose sinfonie dell'uno e dell'altro in cui ognuno acquisiva le novità dell'altro e ne rilanciava di nuove. Ma tutto il sinfonismo haydniano è splendido.

Un altro settore compositivo magistrale di Haydn è quello dei quartetti, che sono splendidi e generalmente superiori a quelli mozartiani (che pure hanno punte di notevole qualità in alcune composizioni). Anzi, è proprio Haydn che inventa la forma musicale del quartetto, che prima di lui semplicemente non esiste.

Bellissime anche molte sonate per tastiera e vari concerti, pur non essendo in questi ambiti generalmente Haydn un rivoluzionario. ma per esempio le ultime tre sonate per piano, dette londinesi, sono splendide! Quindi anche in questi ambiti c'è da pescare più che bene.

Più che nelle sonate per tastiera sola, la grandezza di Haydn è nell'ambito dei trii per pianoforte, anche questi uno dei vertici compositivi del caro Joseph.

Anche la musica Sacra di Haydn è splendida, ma non essendo io un esperto di questo ambito lascio spazio a chi ne sa più di me.

Più debole l'ambito operistico, in cui Haydn scrive opere di buona fattura ma non straordinarie. A parte l'ultima, mai rappresentata fino all'epoca moderna e rimasta incompiuta, e cioé L'anima del filosofo, ovvero Orfeo ed Euridice, decisamente eccellente.

Il tratto peculiare di Haydn, la sua grandezza, lasciando da parte le qualità compositive, tecniche (ad esempio, alcune sue modulazioni dalla tonalità d'impianto di molte composizioni sono veramente impressionanti e del tutto nuove in epoca settecentesca), è nella capacità di fondere come nessun altro prima di lui l'ironico, il comico con la musica d'arte. In questo è maestro incontrastato. Certo, nell centinaia di composizioni non tutto è a livello stratosferico (doveva scrivere per gli Estheraza di cui rimase sempre a servizio anche tonnellate di musica per mero intrattenimento), ma questo vale anche per Mozart: se ci si inoltra nelle infinite e noiosissime paginate di cassazioni, serenate e simili, a parte qualche capolavoro, anche in Mozart ci si imbatte in musica di alta routine e basta. Era la realtà del compositore settecentesco: dover molto produrre per sbarcare il lunario, aldilà della ispirazione. Solo con Beethoven comincerà l'epoca del musicista che scrive per ispirazione e che cura il lascito artistico che concede al mondo (anche con una superiore cura dei testi a stampa, e con la nascita del problema del "diritto d'autore").

Quindi in Haydn proprio nulla del "surrogato" esiste: basta solo volerlo ascoltare senza pregiudizi, e si possono avere notevolissime sorprese.

Pazzoperilpianoforte ha scritto:Io vorrei però ribaltare l'ottica di visione di cui parlate, che è scorretta.

Haydn è il maestro di Mozart, non uno cresciuto alla sua ombra.

Lo so bene...scherzavo! In generale e' pero' vero che sul mio carattere non faccia molta "presa".

ma lo sai che sono piccoso...

Dai retta...scrivi libri di critica/commento/informazione musicale che quella e' la tua strada.

Io credo che di carattere sia modesto (in senso positivo, eh? ) e che per spingerlo ad "esternare" vada sollecitato, come quando ho scritto che Haydn e' un surrogato...

Tra l'altro ha una capacita' di collegare storicamente e criticamente i vari periodi musicali che davvero e' invidiabile.

Haydn, sonata per piano Hoboken XVI:35, primo movimento, ovvero: il grande comico in musica. Pianista Fazil Say (interpretazione quasi perfetta: mancherebbe una qualche minima variazione.... ma pazienza )



Quel grandissimo pianista che è stato Brendel (ormai ritiratosi dalle scene) nella bellissima sonata Hob.XVI:48. Nel primo movimento notate lo stacco tra il primo motivo, comico ma con un pizzico di malinconia, il secondo motivo, quasi drammatico, e come il secondo trasforma il primo (e viceversa), al suo terzo riapparire e poi nello sviluppo. Il secondo movimento è invece la solita conclusione giocosa e serena delle sonate del periodo classico. Ma quante grazia e leggerezza (notare anche qui il gusto di Haydn per la variazione brillante). Un grandissimo Brendel per un magnifico Haydn.



Fantasia Hob. XVII:4, Malcom Bilson (!)



E per darvi un assaggio dell'Haydn più malinconico, patetico, "romantico", il primo movimento della splendida sonata Hob.XVI:20. Interprete sempre il solito gigantesco Brendel.



Ciao!

Basta confrontare Michelangeli e Lan Lang e si capisce subito gli estremi della questione.

In due parole: Lang Lang ha tocco, velocità, leggerezza, precisione, nitore. Ma la sua gestione del tempo è scolastica, metronimica, meccanica. Lang Lang non gioca con il tempo, non rallenta mai, non ha mai un guizzo di velocità, non dà rilievo allo spazio tra le note, non prende mai una pausa. E' un carillon, non respira con la musica, il suo è un Haydn un pò impomatato e frigido, non sorride. Non ancora, almeno. Ha tempo di crescere, ma per ora è un grande tecnico che, laddove si richieda qualcosa più della tecnica, resta un pò arido. Almeno qui, rispetto ad altre prove, è stilisticamente piuttosto centrato.

Benedetti Michelangeli ha quello che manca a Lang Lang ed una tecnica almeno altrettanto superlativa (in realtà è confrontabile con quella di pochissimi altri). Ed una gestione del tempo da grande musicista. Stilisticamente inappuntabile nell'Haydn brillante dei concerti, mi domando come avrebbe risolto l'Haydn più lirico e malinconico di molte sonate. In questo, come in altri casi, Michelangeli non adottò l'atteggiamento di rinnovamento del repertorio tipico di altri pianisti (basti pensare alla presenza di Haydn del tutto inusitata per i tempi nei concerti di S. Richter), ma si limitò ad eseguire di Haydn qualche concerto, qualche sparuta sonata e stop. In questo senso un grande peccato. Nota al margine: il grande Kubelik non si è reso conto che sul leggìo aveva uno spartito di Haydn, non di Mozart .... beh, nessuno è perfetto!

P.S. va bene Say, ma senti anche Brendel, scansafatiche!!!

Non so dirti su Sey e Vengerov..... la verità è che a me piace la correttezza, ma anche la personalità. Ed entrambi sono musicisti molto particolari, riconoscibili, pur restando corretti.

Mi piacciono i pazzerelli, gli eccentrici, non quelli troppo quadrati. A volte un pizzico di follìa permette di approcciare testi usati ed abusati in maniera fresca,vitale, anche informale. Anche Bilson o Brendel, due miei grandi amori, sono molto "english", controllati, ma nel modo di suonare hanno un pizzico di imprevedibile, di sorprendente, che costituisce la loro unicità.

Non tutto di Sey mi piace, ma questi due dischi sono molto, molto belli:

Io vado controcorrente...avevo un'integrale suonata da Brendel (Beethoven?) ed anche un paio di Lp nei quali suonava Mozart, ma proprio...

Che ci devo fare?

Brendel ha realizzato tre integrali delle sonate beethoveniane: una per Vox, due per Philips. Solamente l'ultima per Philips è di alto livello, ma l'inquadratura del Beethoven tastieristico di Brendel è cameristica, Biedermeier, quindi un pò particolare. Vi sono contenute interpretazioni anche bellissime, ma certamente non è l'integrale più rappresentativa che si possa consigliare.



Meravigliosa invece l'integrale delle sonate per piano e violoncello, assieme a quella Richter/Rostropovich la più bella sul mercato.



In Mozart il meglio di Brendel è nei concerti incisi con Marriner, veramente sensazionali per quanto riguarda il pianista, buoni per quanto riguarda la direzione.



Per quanto invece riguarda il Mozart delle sonate, solo gli ultimi dischi di Brendel sono veramente notevoli. E segnatamente questi:




Altri capolavori interpretativi sono le selezioni di sonate schubertiane e haydniane, veramente splendide.



Molto del resto è su un livello buonissimo, ma diciamo che non necessariamente siamo ai vertici assoluti.

Poi come tutti gli artisti Brendel può piacere o meno. E davanti al gusto personale ci si ferma.

Bene, bene...continuate così, con lirica e pianoforte solo, campi a me non congeniali. In questo modo non ho rimorsi per la mia assenza...e posso continuare a rovinarmi il fegato per quelle casse...
Vito, a gentile richiesta ho dovuto rimettere Brahms nell'avatar, togliendo con rammarico il mio Leonhardt (quello che non piacerà a Gian, dato che quando suona è fermo come un quarto di pollo...visto che vi seguo?)

A me Leonhardt piacerebbe suonasse anche appeso per i piedi....

Pazzoperilpianoforte ha scritto:A me Leonhardt piacerebbe suonasse anche appeso per i piedi....

L'hai visto dal vivo? E' praticamente mummificato. A stento muove le mani..

ema49 ha scritto:
Vito, a gentile richiesta ho dovuto rimettere Brahms nell'avatar......

....

Pazzoperilpianoforte ha scritto:Brendel ha realizzato tre integrali delle sonate beethoveniane: una per Vox, due per Philips. Solamente l'ultima per Philips è di alto livello, ma l'inquadratura del Beethoven tastieristico di Brendel è cameristica, Biedermeier, quindi un pò particolare. Vi sono contenute interpretazioni anche bellissime, ma certamente non è l'integrale più rappresentativa che si possa consigliare.

Certamente era un cofanetto Philips; credo che sia stato inciso verso la fine degli anni '60 perche' Brendel nella foto di copertina era al massimo sulla quarantina e portava i classici occhialoni squadrati da intellettuale con la montatura spessa tipo "Telefunken".

Comunque non conosco tutto il repertorio di Brendel; come hai giustamente detto precedentemente, ogni artista ha un suo campo ben delimitato nel quale si esprime al meglio e solo raramente e' cosi' eclettico da cimentarsi al top su tutto.

Luca58 ha scritto:Certamente era un cofanetto Philips; credo che sia stato inciso verso la fine degli anni '60 perche' Brendel nella foto di copertina era al massimo sulla quarantina e portava i classici occhialoni squadrati da intellettuale con la montatura spessa tipo "Telefunken".
...

Allora era la prima integrale per Philips: effettivamente non è entusiasmante..... quindi sei meno controcorrente di quello che temi ....

Sono quasi certo che fosse questa:

madonnia mia...
ma una bella topa che sona....unviriesce a trovarla...

matley ha scritto:madonnia mia...
ma una bella topa che sona....unviriesce a trovarla...

pussa via da quì, cane degenerato....

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