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Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2
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    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.)


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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Ven Feb 15, 2013 2:03 pm

    piroGallo ha scritto:
    Sono assolutamente del partito n. 1

    Queste stravaganze mi lasciano sempre piuttosto infastidito anche se ovviamente bisogna conoscere prima di giudicare e io non conosco Brendel (e poco in generale delle prassi esecutive).
    Posso solo dire che apprezzo molto Bach al piano (il primo Bach che ho sentito al piano è stato quello di Schiff).

    Il problema, è che per Mozart, così come per tutti gli autori precedenti,e tantopiù quanto indietreggiamo nel tempo, lo spartito è una sorta di canovaccio da interpretare sulla base delle conoscenze che all'epoca si riteneva -giustamente- in possesso di tutti i musicisti. Quindi contiene, man mano che indietreggiamo nel tempo, sempre meno informazioni e va sempre più integrato con l'intervento dell'interprete. Questo intervento non è una stranezza, quindi, bensì un indispensabile apporto senza cui quella musica non ha senso.

    All'epoca di Corelli, ad esempio, era di prassi inserire delle diminuzioni (variazioni con durata delle note inferiore rispetto al testo scritto) in tutte le partiture per violino. Corelli quando scrive e pubblica l'opera V non le inserisce nello spartito. Ma non perché non le volesse. E' solo che all'epoca esistevano due pubblicazioni per gli spartiti di musica: quelle contenenti le diminuzioni, già scritte e di media difficoltà, che si rivolgevano al pubblico dei dilettanti, incapaci di scrivere le diminuzioni da soli. Oppure esistevano le pubblicazioni per ottimi musicisti, che non contenevano mai le diminuzioni, giacché nessun ottimo musicista avrebbe avuto bisogno che qualcun altro (autore compreso dell'opera) le scrivesse per lui. Quindi l'opera V non contiene diminuzioni perché quando andò in stampa si rivolgeva ai grandi musicisti e quindi non riteneva di dover riportare ciò che per prassi qualunque musicista sarebbe stato in grado di scrivere, anche sulla base delle proprie peculiarità tecniche.

    Chi oggi esegue l'opera V di Corelli senza diminuire, quindi, non è uno che rispetta religiosamente il testo, bensì uno che non ha nessuna idea inerente il senso che quel testo aveva alla sua epoca e quindi lo interpreta in realtà da analfabeta.

    Gatti, ad esempio, rispetta con fantasia gli obblighi delle diminuzioni:



    In uno spartito di Richard Strauss c'è tutto, in uno spartito di Cavalli molto meno, a volte molto poco invero, nemmeno l'orchetsrazione, solo basso continuo e linea vocale, ed il resto deve introdurlo l'interprete. Altro che eccentricità: molta musica è andata dimenticata proprio perché si sono perse le competenze per tirarla fuori dallo spartito completandola con le dovute interpolazioni.

    Haendel prevede, nelle opere, introduzione di variazioni ogni volta che si presenta un ritornello. Con la filosofia di "eseguire solo ciò che c'è nel testo", tutte le arie di Haendel diventavano, negli anni '50 del novecento, una sequela interminabile di ripetizioni inutili della solita sezione musicale e vocale. Di conseguenza venivano tagliate e ridotte a meri ariosi di pochi minuti. Ma non è che questo valorizzasse il testo, solo perché era pedissequamente incollato allo stesso: al contrario, rendeva l'operismo di Haendel ineseguibile ed ingodibile. Oggi Haendel è ritornato al gradimento, in teatro, di un tempo (oggi fuori dall'Italia è paraginabile come fama ai grandi musicisti dell'ottocento operistico) ma solo grazie al fatto che le arie sono tornate ad essere quello sfoggio di varietà e bravura, oltreché espressione, permesso dall'introduzione, in ogni ripetizione all'interno del testo, di variazioni ad opera degli interpreti. Ma quelle variazioni non sono scritte nei testi ovviamente: era normale che fossero i musicisti ad inserirle, i cantanti, non c'era bisogno di scrivere o prescrivere nulla, era la normale prassi del settecento. Ma gli esempi potrebbero essere infiniti, io preferisco fermarmi qui.

    Senza interpolazioni dell'interprete, la musica antica perde ogni senso. Non è un caso che molta musica antica fosse scomparsa dai repertori durante l'epoca della fedeltà (cieca ed ottusa) al testo. Non facciamo del testo un feticcio. La musica, soprattutto quella antica, va rispettata (soprattutto mediante l'applicazione di sani principi di buon gusto) ma non trattata come una reliquia priva di vita.

    PS: è uscita una edizione delle Goldberg al piano eseguite dal gradissimo Sokolov (uno dei maggiori pianisti viventi). Non l'ho ancora ascoltata, ma sono in fase di acquisto:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 51zFo2GPQUL._SL500_AA300_
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Ven Feb 15, 2013 8:52 pm

    BLUESMAN ha scritto:Vito?
    Cosa ne pensi di questo per inziarsi a Chopin
    Visto che Studi, preludi, e Polonese nello stesso coffret di 3 CD

    ...

    Beh, Pollini è un grande pianista, ma in disco non rende come dal vivo. Io farei acquisti distinti per le tre opere.

    Per gli "Studi" comprerei Ashkenazy. L'ideale sarebbe la versione mono del 1960, la più bella della storia del disco. Purtroppo è molto difficilmente reperibile, e in alternativa va bene anche l'edizione del '75, più volte ristampata dalla Decca.

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 0028947803508

    Per i Preludi, forse mi rivolgerei ad Arrau, se non vuoi rivolgerti alle registrazioni degli anni '30 di Cortot.

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 0028947577683

    Invece le Polacche di Pollini sono splendide, e vanno comprate:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 0028945771120

    Si tratta di tre dischi a medio prezzo: spendi un pò di più rispetto al cofanetto "tutto Pollini", ma godi di più. Ciao Laughing


    PS. Se vuoi anche una registrazione dei Notturni, o Arrau o Rubinstein:

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    Messaggio Da BLUESMAN Sab Feb 16, 2013 2:11 am

    Grazie Vito cerchero
    Ieri ho comprato questi, ottima registrazione, mi piacciono

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    Messaggio Da Guido Sab Feb 16, 2013 8:09 pm

    BLUESMAN ha scritto:Grazie Vito cerchero
    Ieri ho comprato questi, ottima registrazione, mi piacciono

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 Rubi10
    The Chopin Ballades Rubinstein, RCA Victor, bell' LP applausi
    L'ho comperato quando ero giovane......ma è buono ancora
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    Messaggio Da realmassy Sab Feb 16, 2013 8:26 pm

    Post dedicato a Vito, e a quelli che mi aiutano a capire :-)
    Oggi ascoltavo le sonate per violino di Beethoven, versione di Isabelle Faust, e mi domandavo che cosa ha di cosi' speciale il suono del suo violino. Mi spiego: ho diversi dischi della Faust, e il suo timbro e' sempre riconoscibile, da Brahms a Dvorak, da Bach a Beethoven. Il suono e' sempre ricco, "rugoso", pieno. Non so come descriverlo, ma e' riconoscibilissimo. Chi mi spiega da cosa dipende? E' il suo modo di suonare, il violino che usa, l'archetto, o la registrazione della Harmonia Mundi?

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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Dom Feb 17, 2013 6:06 pm

    Anche a me piace il suono della Faust, e credo di certo, visto che non è il suono dei violini in tutte le registrazioni della Harmonia Mundi, non dipenda dai tecnici della piccola ma alacre etichetta.

    Il suono di un violinista è sempre una sovrapposizione tra il suono del suo strumento e le sue capacità tecniche. Ogni violino ha il suo suono, ma ogni violinista ha la sua "cavata". La somma di queste due cose rende riconoscibile il violinista con una certa facilità (purché se ne abbia dimestichezza).

    La Faust suona uno Stradivari detto "Bella Addormentata", perché se ricordo bene rimase inutilizzato a lungo e riscoperto in un magazzino tedesco, se ricordo bene, abbastanza di recente. Probabilmente a causa del suo stato di inattività, il violino suona leggermente secco e deciso negli armonici, e come tutti gli Stradivari (questo in particolare risalirebbe al 1704) ha una voce acutissima, molto brillante e leggera. Credo che la Faust non usi né archetto né corde in budello, ma accordatura alla moderna. Questo potrebbe rischiare di rendere eccedente le sue "asperità" di timbro: con la Faust questo non succede, e questo va a merito delle sue qualità tecniche. Insomma, secondo me si tratta di uno strumento non facilissimo da domare.

    La cavata della Faust però è sempre piena e sonora, quindi anche nel forte più intenso il suono del violino è sempre domato da una ottima fermezza e pressione d'archetto, quindi pieno e mai esile. Incredibile come poi la Faust riesca a sfruttare le mille voci che ha questo strumento: sul piano è luminoso e carezzevole (pur se sempre rugoso), sul forte è mordente, penetrantissimo e dalla voce decisa, sul mezzoforte è nitidissimo ma non privo di liquidità. Inoltre, tratto non secondario, la Faust non forza mai: quindi anche sui fortissimo il suono del violino resta sfogato e luminoso, mai teso o contratto.

    Insomma, se dessimo il "Bella Addormentata" ad un altro violinista, certamente le sue caratteristiche sonore di base sarebbero le stesse, ma altrettanto sicuramente il suono potrebbe cambiare in termini di pienezza e vibrazioni (forse in meglio, ma anche in peggio). Al punto che forse se lo sentissimo registrato dalla stessa Harmonia Mundi noteremmo tutti la parentela col suono che presenta suonato dalla Faust ma inevitabilmente ci risulterebbe in parte diverso. Ancor maggior differenza noteremmo in caso si passasse da una accordatura ed un archetto in materiale sintetico ad una accordatura ed archetto in budello naturale.


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    Messaggio Da realmassy Dom Feb 17, 2013 6:16 pm

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 456861
    Proprio meritato! E' sempre un grande picere leggere i tuoi post Vito, mai banali e sempre ricchi di spunti di iscussione.


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    Messaggio Da pluto Dom Feb 17, 2013 6:21 pm

    Ha sicuramente mandato una mail alla Faust x chiederle numi... Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 775355 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 775355
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    Messaggio Da pluto Dom Feb 17, 2013 6:29 pm

    Magari così capiamo meglio con un esempio







    Ultima modifica di pluto il Dom Feb 17, 2013 6:40 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Fausto Dom Feb 17, 2013 6:39 pm

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 Faust10

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 Faust_10

    Ho questi due ....
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Lun Feb 18, 2013 11:32 am

    Non li ho ancora ascoltati Fausto, ma li sto comprando proprio ora. la critica ha parlato molto bene di questi due dischi.... si tratta comunque di pagine-capolavoro nei riguardi delle quali ognuno ha la sua preferenza di interprete.

    Un altro esempio : sonata di bach n. 1 per violino solo (BWV1001). Qui la Mullova che suona un Guarnieri, violino dalla voce più calda e meno acuta dello Stradivari, accordato con corde in budello naturale e archetto antico sempre con corda in budello.



    Qui invece la Faust col suo Stradivari accordato alla moderna.



    Sentite com'è diversa la voce dello Stradivari della Faust (acutissimo, luminoso ma meno cantante, meno "legato" rispetto al Guarnieri) e quella del Guarnieri della MUllova (caldo e molto cantante, sembra un mezzosoprano)? Al punto che possiamo anche pensare che la maggiore velocità della Faust rispetto alla Mullova sia legata anche al tipo di suono del suo violino (oltreché alle sue caratteristiche tecniche: il legato meno "cantante" dipende anche da lei!): la Faust con un tempo indugiante otterrebbe un fraseggio meno vocalistico di quello che ottiene la MUllova col suo Guarnieri, e quindi è naturalmente protesa ad un approccio diverso.

    I file di You-Tube sono molto mediocri come suono, ma mi sembra che la differenza si percepisca chiaramente. Ascoltati da una sorgente di qualità maggiore, la differenza tra i due violini (e le due musiciste) diventa ancora più spiccata.

    Possiamo ben dire: ogni violino ha la sua voce, soprattutto se antico, che si aggiunge e completa la voce del braccio del violinista. Al punto da poter anche condizionare scelte interpretative, dove tipo di suono e fraseggio dell'interprete vanno inevitabilmente a braccetto.


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    Messaggio Da Fausto Lun Feb 18, 2013 12:24 pm

    Sono entrambi molto belli. (tieni presente che i miei ascolti sono elementari .... Embarassed )
    Ho letto quanto da te postato (violino Stradivari "Bella Addormentata", descrizione dell'interprete ecc. ecc.) e così sono andato a ripescarli in archivio.
    Per il prossimo fine settimana proverò quindi un ascolto un po' più attento e riflessivo.
    Grazie per le info.
    Ciao.
    sunny


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    Messaggio Da pluto Lun Feb 18, 2013 2:23 pm

    Avevo iniziato un post che più o meno recitava così

    Premesso che le Sonate+Partite sono l'opera x me più ostica di JSB Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 85816 e premesso che ho soltanto il vol 2 della Faust, trovo che la registrazione ascoltata con le 009 sia molto disturbata x una serie di difetti della registrazione sia x una ripresa che mi sembra quasi dentro il violino. Il tutto associato ad un violino che mi sembra parecchio ruvido, non aiuta moltissimo.
    Il respiro della Faust nel 1° e 3° movimento è veramente fastidioso.

    Poi mi sono accorto che stavo ascoltando il disco con ancora inserita l'opzione dell'upsampling da 16/44 a 24/176 che avevo lasciata inserita da ieri sera x un paio di splendidi dischi di Duke Ellington che invece ne beneficiavano molto. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 921419 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 921419

    Se ne deduce che
    a) il disco ascoltato in modalità standard è molto più godibile, i difetti erano fortemente esasperati dall'upsampling (da evitare come la peste qua)
    b) il respiro e la ripresa ravvicinata restano e si poteva fare meglio, ma non sono poi malaccio
    c) tra violino e registrazione tirati + esasperazione dovuta all'upsampling il tutto era quasi inascoltabile
    d) sto pasticciando troppo con le mie alchimie. Ho preso il morbo del Tenente Laughing Laughing
    e) va da se che ho dovuto ascoltarlo 2 volte Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 85816
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    Messaggio Da piroGallo Lun Feb 18, 2013 3:02 pm

    quale "coso" stai usando ora?


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    "L'uomo che non ha la musica nel cuore ed è insensibile ai melodiosi accordi
    è adatto a tradimenti, inganni e rapine; i moti del suo animo sono spenti come la notte,
    e i suoi appetiti sono tenebrosi come l'Erebo: non fidarti di lui."
    (William Shakespeare, Il mercante di Venezia)

    "Meno muggiti e più ruggiti"
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    Messaggio Da pluto Lun Feb 18, 2013 3:14 pm

    Adobe CS6

    Non vedo l'ora di provare JRiver

    Però questi programmi pro sono fantastici. Non vanno mai in crash ed evidenziano ogni minimo difetto nel bene e nel male
    Sono veramente spietati
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    Messaggio Da piroGallo Lun Feb 18, 2013 3:24 pm

    Per chi non lo conosce segnalo un'opera estremamente piacevole, al mio gusto.
    Sono i Notturni di John Filed.
    Una veloce ricerca su wikipedia vi chiarirà chi è stato John Field, basti sapere che ha utilizzato per primo -e ne è quindi considerato l'inventore- il termine "notturno" per indicare una composizione per piano solo ed ha influenzato, per loro stessa ammissione, Liszt e Chopin.
    Caratteristica principale dei notturni di Field rimane la "cantabilità" e le "volate" della melodia eseguita dalla mano destra.
    Musica veramente deliziosa.

    qui un assaggio


    Io ho due edizioni di cui la preferita è la seguente:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 Filed110



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    Messaggio Da Fausto Lun Feb 18, 2013 4:28 pm

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:Non li ho ancora ascoltati Fausto, ma li sto comprando proprio ora. la critica ha parlato molto bene di questi due dischi.... si tratta comunque di pagine-capolavoro nei riguardi delle quali ognuno ha la sua preferenza di interprete.

    Un altro esempio : sonata di bach n. 1 per violino solo (BWV1001). Qui la Mullova che suona un Guarnieri, violino dalla voce più calda e meno acuta dello Stradivari, accordato con corde in budello naturale e archetto antico sempre con corda in budello.



    Qui invece la Faust col suo Stradivari accordato alla moderna.



    Sentite com'è diversa la voce dello Stradivari della Faust (acutissimo, luminoso ma meno cantante, meno "legato" rispetto al Guarnieri) e quella del Guarnieri della MUllova (caldo e molto cantante, sembra un mezzosoprano)? Al punto che possiamo anche pensare che la maggiore velocità della Faust rispetto alla Mullova sia legata anche al tipo di suono del suo violino (oltreché alle sue caratteristiche tecniche: il legato meno "cantante" dipende anche da lei!): la Faust con un tempo indugiante otterrebbe un fraseggio meno vocalistico di quello che ottiene la MUllova col suo Guarnieri, e quindi è naturalmente protesa ad un approccio diverso.

    I file di You-Tube sono molto mediocri come suono, ma mi sembra che la differenza si percepisca chiaramente. Ascoltati da una sorgente di qualità maggiore, la differenza tra i due violini (e le due musiciste) diventa ancora più spiccata.

    Possiamo ben dire: ogni violino ha la sua voce, soprattutto se antico, che si aggiunge e completa la voce del braccio del violinista. Al punto da poter anche condizionare scelte interpretative, dove tipo di suono e fraseggio dell'interprete vanno inevitabilmente a braccetto.

    Suggeriresti un paio di CD suonati dalla Mullova?
    Mi piacerebbe ascoltare le differenze con l'impianto e con le cuffie.
    Grazie.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Lun Feb 18, 2013 11:18 pm

    Della Faust hai le sonate e partite di Bach. Se ti sono piaciute e a differenza di Gian (Pluto) non ti risultano ostiche, io le confronterei anmche in termini di approccio e di fraseggio con la stessa opera suonata dalla Mullova:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 0880040404026

    Se preferisci invece ascoltare qualcos'altro della Mullova, sono molto belli questi altri due dischi:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 0880040405023-Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 31Wwk9cF9pL._SL500_AA300_

    ----

    A Pluto dò conferma che un recensore di CDClassica ha riferito gli stessi difetti di quelle registrazioni della Faust: ripresa troppo ravvicinata e riverbero palesemente rinforzato elettronicamente. Si tratta di buone registrazioni ma certo non vincenti per naturalezza.


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    Messaggio Da realmassy Lun Feb 18, 2013 11:53 pm

    Sottoscrivo le raccomandazioni di Vito per i dischi della Mullova. Le sonate per clavicembalo e violino sono fra i miei dischi preferiti


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    Messaggio Da Fausto Mar Feb 19, 2013 9:48 am

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:Della Faust hai le sonate e partite di Bach. Se ti sono piaciute e a differenza di Gian (Pluto) non ti risultano ostiche, io le confronterei anmche in termini di approccio e di fraseggio con la stessa opera suonata dalla Mullova:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 0880040404026

    Se preferisci invece ascoltare qualcos'altro della Mullova, sono molto belli questi altri due dischi:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 0880040405023-Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 31Wwk9cF9pL._SL500_AA300_

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    A Pluto dò conferma che un recensore di CDClassica ha riferito gli stessi difetti di quelle registrazioni della Faust: ripresa troppo ravvicinata e riverbero palesemente rinforzato elettronicamente. Si tratta di buone registrazioni ma certo non vincenti per naturalezza.

    Grazie, erano giusto quelli che avevo adocchiato.
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    Messaggio Da Fausto Mar Feb 19, 2013 9:53 am

    pluto ha scritto:Avevo iniziato un post che più o meno recitava così

    Premesso che le Sonate+Partite sono l'opera x me più ostica di JSB Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 85816 e premesso che ho soltanto il vol 2 della Faust, trovo che la registrazione ascoltata con le 009 sia molto disturbata x una serie di difetti della registrazione sia x una ripresa che mi sembra quasi dentro il violino. Il tutto associato ad un violino che mi sembra parecchio ruvido, non aiuta moltissimo.
    Il respiro della Faust nel 1° e 3° movimento è veramente fastidioso.

    Poi mi sono accorto che stavo ascoltando il disco con ancora inserita l'opzione dell'upsampling da 16/44 a 24/176 che avevo lasciata inserita da ieri sera x un paio di splendidi dischi di Duke Ellington che invece ne beneficiavano molto. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 921419 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 921419

    Se ne deduce che
    a) il disco ascoltato in modalità standard è molto più godibile, i difetti erano fortemente esasperati dall'upsampling (da evitare come la peste qua)
    b) il respiro e la ripresa ravvicinata restano e si poteva fare meglio, ma non sono poi malaccio
    c) tra violino e registrazione tirati + esasperazione dovuta all'upsampling il tutto era quasi inascoltabile
    d) sto pasticciando troppo con le mie alchimie. Ho preso il morbo del Tenente Laughing Laughing
    e) va da se che ho dovuto ascoltarlo 2 volte Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 85816


    @ VITO:
    In effetti Gian ha ascoltato con le cuffie.
    Io non ho ancora provato ed appena mi ritornano le STAX dall'assistenza ( .... mi mancano tantissimo .... Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 2 316341 ) faccio la prova.
    Tieni presente che per abitudine io ascolto sempre rigorosamente "flat".
    Dovrei provare ascolti "elaborati" ma per ora sono ancora un po' .... scettico.
    Farò sapere.
    Grazie.
    sunny sunny sunny


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    Messaggio Da pluto Mar Feb 19, 2013 10:02 am

    Non è che non mi siano piaciute Vito. Dico solo che x me sono l'opera più difficile di JSB
    Forse è lo strumento solo in questione (il violino) che me le rende più ostiche rispetto al piano o cembalo o cello solo

    Probabilmente ho sempre sbagliato io l'approccio cercando di ascoltarne diverse insieme. Invece come in tutte le cose ce ne sono alcune più belle e forse orecchiabili di altre. E probabilmente x mio gusto è meglio ascoltarne una o 2 alla volta e metabolizzarle piano piano. Parlo x me naturalmente.
    Comunque mi sono pure procurato entrambi i volumi della Faust x completezza. Quello della Mullova l'avevo già, così come il Nathan Milstein d'annata su vinile

    Riguardo alla Mullova però nulla da eccepire sui dischi da voi raccomandati che pure io possiedo, ma se mi permettete aggiungerei anche il suo Vivaldi x il quale ora Vito ha una qualche repulsione se ricordo bene e non disdegnerei anche tutti i suoi concerti. cioè il periodo prima della svolta "barocca".
    Alcuni sono notevoli e credo importanti da ascoltare x capire il suo percorso e la sua trasformazione verso la specializzazione barocca
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Mar Feb 19, 2013 8:36 pm

    Certo Gian, io della Mullova ho segnalato solo i dischi che mi piacciono di più.... c'è anche altro, senza dimenticare Vivaldi, appunto.

    Comunque io ho ritrovato nella Mullova delle Sonate e Partite molte delle cose che mi piacevano del fraseggio di Milstein. Forse tra i violinisti attuali è quella che ne ha seguito più le orme nella sua esecuzione. Almeno questa è la mia impressione.

    Prendendo spunto da quello che dice Gian sulle sonate e partite per violino solo, a chi voglia approcciare musica retoricamente più complessa, come quella di J. S. Bach per strumento solo (violino o violoncello), consiglio di comportarsi in questo modo se non ha dimestichezza e familiarità con questo tipo di musica.

    1. Ogni volta che viene voglia o curiosità, ascoltare una sola sonata, una sola partita, o comunque una sola composizione da cima a fondo. Mai ascoltare più composizioni di seguito, che dopo la prima se non abbiamo orecchio per queste strutture musicali complesse tutto ci sembra uguale e non apprezziamo più nessuno dei "sapori" di questa musica;
    2. Quando si ascolta per la prima volta ogni composizione disporsi con serenità d'animo a cercare di capire sapendo che non potremo capire tutto subito;
    3. Dopo il completamento dell'ascolto di una sola sonata o di una sola partita, o di una sola suite, cambiare disco e genere musicale. La prossima volta, se ci riviene la curiosità, potremo passare ad una nuova composizione, o a riascoltare la stessa un'altra volta. Io consiglio di riascoltare sempre la solita composizione, fino a che non si comincia ad orientarsi nel discorso musicale.

    Cosa accadrà? Accadrà che senza dover fare chissà quale elaborazione mentale, dopo un certo numero di ascolti (più o meno numerosi a seconda della nostra esperienza musicale) avremo una sorta di agnizione, e finalmente come per incanto quei tasselli che tra loro sembravano slegati cominceranno a comporre (alle nostre orecchie) un tutto organico che il nostro cervello sarà finalmente in grado di elaborare con la dovuta completezza ed unitarietà. Questo fenomeno accade naturalmente, non occorre forzarlo, basta avere ascolti concentrati (ma aiuta anche usare questa musica talvolta come sottofondo, per prenderne dimestichezza) e lentamente il nostro cervello si adatterà a questo linguaggio ed alla fine ci permetterà, quasi di colpo, di apprezzarlo.

    Il mio compagno aveva ascoltato - senza troppo concentrarsi - le Goldberg tre volte circa mentre le ascoltavo in casa tramite gli altoparlanti. Quando siamo andati a sentirle dal vivo se le è godute senza il minimo cenno di noia e fatica, anzi mi ha detto che gli erano piaciute moltissimo. E questo solo perché ormai il suo cervello aveva in qualche modo trovato delle linee per seguire quel tipo di musica, di cui aveva in qualche modo focalizzato anche forme e "motivi".

    L'unica cosa che bisogna avere per imparare ad apprezzare questa musica è voglia di provarci (cioè curiosità) ed un minimo di tenacia. Non occorre altro. Se avete queste due cose i risultati non possono mancare.


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    Messaggio Da Fausto Mar Feb 19, 2013 8:50 pm

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:Certo Gian, io della Mullova ho segnalato solo i dischi che mi piacciono di più.... c'è anche altro, senza dimenticare Vivaldi, appunto.

    Comunque io ho ritrovato nella Mullova delle Sonate e Partite molte delle cose che mi piacevano del fraseggio di Milstein. Forse tra i violinisti attuali è quella che ne ha seguito più le orme nella sua esecuzione. Almeno questa è la mia impressione.

    Prendendo spunto da quello che dice Gian sulle sonate e partite per violino solo, a chi voglia approcciare musica retoricamente più complessa, come quella di J. S. Bach per strumento solo (violino o violoncello), consiglio di comportarsi in questo modo se non ha dimestichezza e familiarità con questo tipo di musica.

    1. Ogni volta che viene voglia o curiosità, ascoltare una sola sonata, una sola partita, o comunque una sola composizione da cima a fondo. Mai ascoltare più composizioni di seguito, che dopo la prima se non abbiamo orecchio per queste strutture musicali complesse tutto ci sembra uguale e non apprezziamo più nessuno dei "sapori" di questa musica;
    2. Quando si ascolta per la prima volta ogni composizione disporsi con serenità d'animo a cercare di capire sapendo che non potremo capire tutto subito;
    3. Dopo il completamento dell'ascolto di una sola sonata o di una sola partita, o di una sola suite, cambiare disco e genere musicale. La prossima volta, se ci riviene la curiosità, potremo passare ad una nuova composizione, o a riascoltare la stessa un'altra volta. Io consiglio di riascoltare sempre la solita composizione, fino a che non si comincia ad orientarsi nel discorso musicale.

    Cosa accadrà? Accadrà che senza dover fare chissà quale elaborazione mentale, dopo un certo numero di ascolti (più o meno numerosi a seconda della nostra esperienza musicale) avremo una sorta di agnizione, e finalmente come per incanto quei tasselli che tra loro sembravano slegati cominceranno a comporre (alle nostre orecchie) un tutto organico che il nostro cervello sarà finalmente in grado di elaborare con la dovuta completezza ed unitarietà. Questo fenomeno accade naturalmente, non occorre forzarlo, basta avere ascolti concentrati (ma aiuta anche usare questa musica talvolta come sottofondo, per prenderne dimestichezza) e lentamente il nostro cervello si adatterà a questo linguaggio ed alla fine ci permetterà, quasi di colpo, di apprezzarlo.

    Il mio compagno aveva ascoltato - senza troppo concentrarsi - le Goldberg tre volte circa mentre le ascoltavo in casa tramite gli altoparlanti. Quando siamo andati a sentirle dal vivo se le è godute senza il minimo cenno di noia e fatica, anzi mi ha detto che gli erano piaciute moltissimo. E questo solo perché ormai il suo cervello aveva in qualche modo trovato delle linee per seguire quel tipo di musica, di cui aveva in qualche modo focalizzato anche forme e "motivi".

    L'unica cosa che bisogna avere per imparare ad apprezzare questa musica è voglia di provarci (cioè curiosità) ed un minimo di tenacia. Non occorre altro. Se avete queste due cose i risultati non possono mancare.

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    Null'altro da aggiungere!
    Grazie.
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    Messaggio Da realmassy Mar Feb 19, 2013 9:05 pm

    Mi fa piacere vedere che non sono solo! Anch'io ho bisogno di un paio di ascolti distratti per assimilare bene un nuovo disco.
    Normalmente li faccio in autobus o al lavoro quando ho un po di tempo: il cervello anche se e' concentrato su altro assimila in background e quando ascolto seriamente sono piu' 'preparato' e tutto risulta piu' semplice.


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    Messaggio Da Fausto Mar Feb 19, 2013 9:18 pm

    realmassy ha scritto:Mi fa piacere vedere che non sono solo! Anch'io ho bisogno di un paio di ascolti distratti per assimilare bene un nuovo disco.
    Normalmente li faccio in autobus o al lavoro quando ho un po di tempo: il cervello anche se e' concentrato su altro assimila in background e quando ascolto seriamente sono piu' 'preparato' e tutto risulta piu' semplice.

    In effetti è un metodo che uso anch'io!
    Funziona ....
    Concordo al 100%!
    Ciao.
    sunny


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