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Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4
Il Gazebo Audiofilo

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    Vinile: si, ma a quale prezzo?


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    Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 Empty Re: Vinile: si, ma a quale prezzo?

    Messaggio Da RockOnlyRare Sab Giu 25 2016, 12:18

    Luca58 ha scritto:

    Vero; infatti non abbiamo detto che l'alta grammatura sia la causa del fatto che sia calata la qualita' degli Lp. Tra l'altro molti 180g vanno bene. E' che andavano cosi' bene quelli precedenti che aumentare lo spessore in pratica non avrebbe portato grandi vantaggi. Quello che poi e' accaduto e' che e' stata diffusamente usata per allettare quando la qualita' calava e il disco da 180g di Mozart di cui parlavo prima resta uno dei peggiori che abbia mai ascoltato.

    Su questo siamo assolutamente daccordo. Comunque secondo me l'alta grammatura aumenta le % che il disco non sia ondulato (o che lo diventi, perchè attenzione spesso i dischi ondulati lo diventano perchè tra la produzione e l'arrivo nel negozio subiscono dei danni (es temperatura troppo alta, errato immagazzinamento ( si dice ???) etc etc.

    Inoltre permette teoricamente di usare un solco un po' più profondo e se l'incisione avviene in half speed, i risultati a partià di master, si sentono e come. Poi come detto se la sola cosa che cambia è nei grammi del materiale, è come quando "masterizzano" un film di qualità del master VHS (es le vecchie trasmissioni della RAI) in formato Blue Ray e te lo vendono al prezzo di un Blu Ray hi-res !!!
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    Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 Empty Re: Vinile: si, ma a quale prezzo?

    Messaggio Da Luca58 Sab Giu 25 2016, 15:57

    Se dovessi dire che anche l'half-speed mastering degli RCA di lirica abbia dato una resa superiore... Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 285880
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    Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 Empty Re: Vinile: si, ma a quale prezzo?

    Messaggio Da bluocram Sab Giu 25 2016, 17:30

    Su questo siamo assolutamente daccordo. Comunque secondo me l'alta grammatura aumenta le % che il disco non sia ondulato (o che lo diventi, perchè attenzione spesso i dischi ondulati lo diventano perchè tra la produzione e l'arrivo nel negozio subiscono dei danni (es temperatura troppo alta, errato immagazzinamento ( si dice ???) etc etc.

    Inoltre permette teoricamente di usare un solco un po' più profondo e se l'incisione avviene in half speed, i risultati a partià di master, si sentono e come. Poi come detto se la sola cosa che cambia è nei grammi del materiale.
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    Esatto, l'alta grammatura previene una eventuale ondulazione del disco e limita le vibrazioni comportandosi come un clamp.
    Nulla ha a che vedere con la fedeltà della ripresa sonora, l'alta grammatura svolge il suo compito a prescindere. E' fuori strada chi pensa che se un disco presenta questa caratteristica,debba per forza possedere una superba incisione dal punto di vista della fedeltà del suono.

    Concordo con rock anche per quanto riguarda il periodo d'oro dell'hifi che qui a Roma ci fu dai primi anni 70 fino ai primissimi 80 dopo i quali, molti negozi prestigiosi chiusero i battenti e sugli scaffali delle grandi catene di negozi di elettronica, gli oggetti hi fi cedettero il posto a consolle da gioco e compatti stereo.
    Nei primi 70, le fiere e le mostre a Roma, erano patrocinate dal Comune e dalla Regione, ed erano veramente ben fatte, dagli ottanta in poi.....il nulla o quasi....

    Un saluto.

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    Messaggio Da RockOnlyRare Sab Giu 25 2016, 19:45

    Luca58 ha scritto:Se dovessi dire che anche l'half-speed mastering degli RCA di lirica abbia dato una resa superiore... Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 285880

    Come sappiamo bene le eccezioni confermano la regola.
    Diciamo questo:

    IPOTESI :
    Parità di master orginale, macchiari adeguati, casa discografica seria, master inciso bene ed in buone condizioni.

    TESI:
    Lo steso vinile inciso con la tecnica half speed mastered HSM è decisamente superiore per una notevole maggiore informazione dinamica e pulizia del suono.
    In modo molto grossolano rispecchia "al contrario" (dualmente), la ragione per cui un vinile da 12 pollici inciso a 45 giri si sente decisamente meglio per dinamica e maggiore informazione di uno inciso a 33 giri, chiaramente contenendo molta meno informazione. (Sempre con l'ipotesi prima formulata di parità di master originale).

    Ho molti album della serie CBS primi anni 80, quando purtroppo l'iniziativa in Italia non ebbe successo causa il costo circa doppio (ma si trovavano poi a prezzi scontati e presi tutti quelli che trovai !!!)
    Beh sono tutti incisi in modo straordinario, la differenza con l'incisione normale è quasi sempre abissale !!! E non sono ad alta grammatura, allora non si usava ancora.

    Speravo che gli OMR ricalcassero la stessa differenza qualitativa degli HSM, ma anche se alcuni sono incisi bene, almeno di quelli che ho preso io non ne ho nessuno che si avvicina a quel livello, forse anche per colpa dell'incisione originale (la cbs andò a pescare spesso album che giù si distinguevano per buona qualità).
    Mi riferisco sempre al rock, non ho OMR nè di classica ne di Jazz al momento in vinile.

    Comunque se avete la fortuna di trovare qualche vinile HSR della cbs specie se di Supertramp e Police, non fateveli scappare !!!!


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    (ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.
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    Messaggio Da Luca58 Dom Giu 26 2016, 00:44

    bluocram ha scritto:Concordo con rock anche per quanto riguarda il periodo d'oro dell'hifi che qui a Roma ci fu dai primi anni 70 fino ai primissimi 80 dopo i quali, molti negozi prestigiosi chiusero i battenti e sugli scaffali delle grandi catene di negozi di elettronica, gli oggetti hi fi cedettero il posto a consolle da gioco e compatti stereo.
    Nei primi 70, le fiere e le mostre a Roma, erano patrocinate dal Comune e dalla Regione, ed erano veramente ben fatte, dagli ottanta in poi.....il nulla o quasi....

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    Quali sarebbero questi numerosi prodotti degli anni '70 - oltre le LS3/5a per chi e' d'accordo - che ancora oggi sono ricercati per essere inseriti in impianti attuali di alto livello? Intendo prestazioni sonore che li fanno inserire nei mercatini di usato attuale, non dal valore storico simbolico per il quale finiscono nei mercatini di vintage per gli affezionati dei ricordi di gioventu'. Io qualcosa ho sentito e per quanto andasse benino niente a che vedere con quello che ha seguito fino ai meta' anni '90, a partire dalle ML ESL.


    Ultima modifica di Luca58 il Dom Giu 26 2016, 01:29 - modificato 4 volte.
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    Messaggio Da Luca58 Dom Giu 26 2016, 00:53

    Teorie a parte non sempre seguite dai fatti, l'unico processo veramente audiophile che mi hanno detto - non l'ho sentito ma mi fido - aver fatto fare un salto in piu' rispetto allo straordinario predecessore della Analogue Productions e' la versione a 45 giri divisa in 5 Lp incisi solo da un lato del classico "The Weavers - Reunion at Carnegie Hall, 1963".

    Poi ci sono i dischi di jazz Audiophile (con la "A" maiuscola), incredibilmente live anche mono e che riportano esecuzioni fantastiche.
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    Messaggio Da RockOnlyRare Dom Giu 26 2016, 09:48

    Luca58 ha scritto:

    Quali sarebbero questi numerosi prodotti degli anni '70 - oltre le LS3/5a per chi e' d'accordo - che ancora oggi sono ricercati per essere inseriti in impianti attuali di alto livello? Intendo prestazioni sonore che li fanno inserire nei mercatini di usato attuale, non dal valore storico simbolico per il quale finiscono nei mercatini di vintage per gli affezionati dei ricordi di gioventu'. Io qualcosa ho sentito e per quanto andasse benino niente a che vedere con quello che ha seguito fino ai meta' anni '90, a partire dalle ML ESL.

    Non so se la risposta che hai dato sia riferita al 3d corretto in cui si parla di negozi e di mostre hi fi, più che di prodotti.
    E evidente che nel tempo ci sia stata una evoluzione del hi-fi e che i prodotti attuali possano essere superiori a quelli "vintage", però mi pare un po' eccessivo dire che i prodotti vintage di livello alto non siano in grado di essere ancora validi oggi.

    Innazitutto facciamo un distinguo tra chi vuole acquistare un prodotto oggi di livello alto, è difficile che cerchi nel vintage non tanto perchè non ci siano prodotti validi ma per motivi di difficoltà di reperire gli articoli, i ricambi l'assistenza etc etc.

    Secondariamente ci sono da considerare due aspetti, i componenti che una volta erano prodotti in Europa, Usa etc di grandissima qualità, mentre oggi sono prodotti in Cina et similia.
    Per non parlare di tutti i prodotti "artigianali" made in USA, Svizzera etc, oggi con i costi della manodopera sarebbero impensabili.
    Questo non vuol dire che i prodotti vintage siano superiori, ma che se da un lato la tecnologia si è evoluta, dall'altra ci sono aspetti costruttivi in cui per assurdo ha perso qualcosa.

    Comunque di gira vintage tuttora validissimi ce non sono tantissimi, non parliamo poi di registratori a bobine, per quanto riguarda gli ampli ed i pre ho accennato alla componentistica, e le casse, beh ce ne sono parecchie prodotte ancora oggi con gli aggiornamenti del caso.

    Va beh io sono parte in causa, perchè nel 77 a poco più di 20 anni mi "innamorai" delle Dahlquist dq 10, nel SIM pilotate da pre e finali BGW di derivazione pro, dopo circa due anni di lavoro in un negozio hi fi di Milano (uno di quelli chiusi nei primi anni 80) me le comprai con l'amplificazione e dopo oltre 35 anni sono entrambi (ampli + casse) ancora qui che suonano benissimo e, anche per motivi economici ed "affettivi" ma non solo, ne sono ancora più che soddistatto.

    Certo non si parla di un impianto paragonabile a certe proposte da prezzi esorbitanti, ma per trovare qualcosa che mi piacca decisamente di più dovrei spendere cifre per le mie finanze improponibil e tutto sommate ingiustificate.
    Il solo componente che cambierei è il finale, ma trovare un finale moderno decisamente superiore al mio, che si addatti alla casse, con potenza non meno di 200W, made in USA o Europa, che non soffra un 'impedenza che scende anche sotto i 2 OHM non è per le mie tasche.
    Da una ricerca nei vari forum, i proprietari di casse come le mia parlano come soluzione top dei finali mono Briston costo mi pare circa 7000$ l'uno !!!!

    Comunque non so quanto sia lontano da Milano, ma se capiti da queste parti sarei lieto di farti sentire di persona come suonano ancora oggi.


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    Messaggio Da RockOnlyRare Dom Giu 26 2016, 10:03

    Luca58 ha scritto:Teorie a parte non sempre seguite dai fatti, l'unico processo veramente audiophile che mi hanno detto - non l'ho sentito ma mi fido - aver fatto fare un salto in piu' rispetto allo straordinario predecessore della Analogue Productions e' la versione a 45 giri divisa in 5 Lp incisi solo da un lato del classico "The Weavers - Reunion at Carnegie Hall, 1963".

    Poi ci sono i dischi di jazz Audiophile (con la "A" maiuscola), incredibilmente live anche mono e che riportano esecuzioni fantastiche.

    immagino ma a questo punto penso si vada su costi improponibili ..... non oserei pensare ad una collazione di 1000 vinili di questo tipo Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 775355

    Esistono anche edizioni di tape pro ricavate direttamente dal master, ma qui si va un un po' OT visto che non si parla di vinile ma di nastri da riprodurre con tape pro, e con costi immagino di almeno 10 volte superiori ad un vinile audiofilo.

    In attesa che qualcuno si inventi una "stampante" capace di farsi in casa vinili di altissima qualità tratti appunto dai master pro o da registrazioni live professionali o via dicendo....


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    Messaggio Da bluocram Dom Giu 26 2016, 11:30

    Luca58 ha scritto:

    Quali sarebbero questi numerosi prodotti degli anni '70 - oltre le LS3/5a per chi e' d'accordo - che ancora oggi sono ricercati per essere inseriti in impianti attuali di alto livello? Intendo prestazioni sonore che li fanno inserire nei mercatini di usato attuale, non dal valore storico simbolico per il quale finiscono nei mercatini di vintage per gli affezionati dei ricordi di gioventu'. Io qualcosa ho sentito e per quanto andasse benino niente a che vedere con quello che ha seguito fino ai meta' anni '90, a partire dalle ML ESL.

    Luca, non sono ricercati per il semplice fatto che avrebbero 50 anni di età sulle spalle con le conseguenze che potrai immaginare, come ha già esposto rock.
    Una persona sana di mente, non acquisterebbe un componente elettronico da destinare a uso quotidiano, con una età simile e conseguente usura, perché si usurano, non sono come il vino o certi strumenti musicali... Embarassed
    Questo non toglie che i maggiori studi (legati alla maggior diffusione commerciale di quegli anni), furono portati a termine proprio in quel periodo, dalle classi di lavoro dei semiconduttori, allo studio di trasduttori ad alta efficienza, dall'utilizzo delle prime trombe ai pannelli elettrostatici, dalle cuffie elettrostatiche alla espansione della gamma dinamica, dalla trazione diretta nei gira alla diversa progettazione dei crossover..etc etc etc..

    Un saluto e una buona domenica
    Qui a Roma già sfioriamo i 30° alle 11 am santa

    Marco.
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    Messaggio Da Luca58 Dom Giu 26 2016, 12:25

    Io confermo la mia idea che dalla fine degli anni '80 alla meta' degli anni '90 ci sia stato un periodo particolarmente fortunato per quanto riguarda la qualita' dei componenti hi-fi, componenti che ormai hanno piu' di 25 anni e che e' facile trovare inseriti in catene attuali. Il mio impianto risale al 1990-1993 perche' apprezzo la resa che avevano i componenti di quel periodo che secondo il mio orecchio, con le dovute eccezioni, era migliore dei periodi precedente e successivo. Io credo che il termine hi-end sia nato proprio in quel periodo e che sia stato lasciato quando e' finito.

    Per quanto riguarda gli Lp, tutto il discorso verteva solo sul fatto che anche senza tecnologie particolari sono stati prodotti nel passato dischi straordinari, non sempre, almeno quelli piu' famosi che erano ricercati tra la fine degli anni '80 e la meta' degli anni '90, legati a produzioni audiophile.

    Dei dischi precedenti di alta qualita', citati nel libro di Rama, non posso che dire bene ma ci sono stati esempi di straordinaria qualita' nei primi anni '90 che venivano venduti a poche lire perche' di serie. Mi ricordo ad esempio un Otello London ffrr con la copertina del cofanetto tagliata perche' in offerta, o il Flauto Magico di Solti e Deutekom della Decca che ho comprato usato a due lire in Giappone per il quale un esperto di vinili di Livorno mi aveva offerto in cambio uno qualsiasi dei suoi dischi a mia scelta.

    Comunqe effettivamente il caldo sta salendo e e' meglio andare al mare. Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 285880
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    Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 Empty Re: Vinile: si, ma a quale prezzo?

    Messaggio Da Alex LP Mer Lug 27 2016, 17:22

    Ciao a tutti, sono nuovo del forum e non ho avuto ancora tempo di leggere quanto è già stato postato su questo argomento.
    Per come la penso io, il costo dei vinili è alto per quanto riguarda le nuove produzioni che sono da master digitale, così come è alto per i dischi considerati dagli "intenditori" come oggetti da collezione.
    Escluse le casistiche di sopra, il resto dipende da che tipo di musica si ascolta, fermo restando che come tutti voi saprete le migliori incisioni su vinile appartengono ad etichette discografiche straniere che hanno lunga tradizione, Decca London, Mercury, RCA Victor, etc...
    A volte però saper girare nei mercatini o nei negozi vintage che vendono vinili usati può regalarci delle belle sopppddisfazioni, per esempio ho acquistato il primo vinile inciso da Ricci per la fonè ad 8 euro e la prima versione toshiba (del 73) made in japan di dark side of the moon dei pink a circa 15 euro.
    Ovvio comuqnue che il discorso è lungo...
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    Messaggio Da giaiant Mer Lug 27 2016, 18:22

    Alex LP ha scritto:Ciao a tutti, sono nuovo del forum e non ho avuto ancora tempo di leggere quanto è già stato postato su questo argomento.
    Per come la penso io, il costo dei vinili è alto per quanto riguarda le nuove produzioni che sono da master digitale, così come è alto per i dischi considerati dagli "intenditori" come oggetti da collezione.
    Escluse le casistiche di sopra, il resto dipende da che tipo di musica si ascolta, fermo restando che come tutti voi saprete le migliori incisioni su vinile appartengono ad etichette discografiche straniere che hanno lunga tradizione, Decca London, Mercury, RCA Victor, etc...
    A volte però saper girare nei mercatini o nei negozi vintage che vendono vinili usati può regalarci delle belle sopppddisfazioni, per esempio ho acquistato il primo vinile inciso da Ricci per la fonè ad 8 euro e la prima versione toshiba (del 73) made in japan di dark side of the moon dei pink a circa 15 euro.
    Ovvio comuqnue che il discorso è lungo...
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    Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 Empty Re: Vinile: si, ma a quale prezzo?

    Messaggio Da Alex LP Mer Lug 27 2016, 18:41

    Ragazzi, mi auguro che ci faremo delle belle chiacchierate, imparando l' uno dall' altro qualcosa...
    Intanto mi sto orientando nel forum, è grande quanto un paese...qualcuno ha una mappa? Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 775355
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    Messaggio Da Alex LP Mer Lug 27 2016, 18:52

    Comunque giaiant, forte la lumaca che corre, mi ricorda tanto il famoso paradosso di Achille.
    La lumaca è l' alta fedeltà e noi tanti Achille che le corriamo dietro...
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    Messaggio Da RockOnlyRare Gio Lug 28 2016, 16:25

    Alex LP ha scritto:Ciao a tutti, sono nuovo del forum e non ho avuto ancora tempo di leggere quanto è già stato postato su questo argomento.
    Per come la penso io, il costo dei vinili è alto per quanto riguarda le nuove produzioni che sono da master digitale, così come è alto per i dischi considerati dagli "intenditori" come oggetti da collezione.
    Escluse le casistiche di sopra, il resto dipende da che tipo di musica si ascolta, fermo restando che come tutti voi saprete le migliori incisioni su vinile appartengono ad etichette discografiche straniere che hanno lunga tradizione, Decca London, Mercury, RCA Victor, etc...
    A volte però saper girare nei mercatini o nei negozi vintage che vendono vinili usati può regalarci delle belle sopppddisfazioni, per esempio ho acquistato il primo vinile inciso da Ricci per la fonè ad 8 euro e la prima versione toshiba (del 73) made in japan di dark side of the moon dei pink a circa 15 euro.
    Ovvio comuqnue che il discorso è lungo...

    Buone considerazioni ma per il costo del vinile si possono fare solo considerazioni per certi versi "statistiche", altre sulla reperibilità e sulla "fortuna" nel trovare la cosa giusta al momento giusto.

    Nell'usato a maggior ragione su può trovare di tutto, dal disco di un artista semisconosciuto praticamente perfetto a costi da rigattiere, a dischi costosissimi incisi pure male e magari anche rovinati.
    Se poi si va sulla rarità collezionistica anche peggio, oltrettutto rarità di incisione non vuol dire affatto qualità di incisione. Certo nel prezzo le condizioni dell'usato in questo caso sono determinanti.

    Sul moderno (diciamo sugli album in vinile in produzione) sappiamo tutti che costano mediamente 10€ in più del corrispondente CD, (che possono aumentare se il cd è in offerta in quanto è assai raro almeno in Italia che i prezzi dei vinili nuovi calino con il tempo come accade con il CD)

    Sull'incisione impossibile fare una generalizzazione. Non dico che ogni album è un caso a se stante ma quasi.
    Certo si sa che se si può scegliere le prime edizioni orginali in vinile solitamente suonano meglio
    Si sa che le riedizioni in cd da metà anni 90 specie se di leggera soffrono del probelma della loudness war
    Si sa che le remasterizzazioni dopo molte decine di anni, anche se fatte con criteri audiofili possono deludere per lo stato dei master orginali o per il modo mediocre in cui è stato all'origine generato il master digitale dall'analogico che con il tempo tende a smagnetizzarsi in particolare sulle frequenze alte.

    Tutto ciò premesso, poi sappiamo bene che per gli album più gettonati spesso ci sono 100 diverse edizioni rimasterizzazioni dalla economica a quella per fans milionari, e che non cè una regola per stabilire quale delle 100 suoni meglio se non confrontarle tutte quante e scoprire che nel 90% dei casi per ogni album l'edizione migliore non è mai "la stessa". Nel senso che una volta è il vinile originale made in USa, un'altra la riedizione Half speed mastered di 6 anni dopo fatta in UK, un altra quella in cd made in japan di 15 anni dopo e cosi via !!!!!

    Quindi che famo ???


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    http://basta-con-i-tagli-alle-pensioni.over-blog.it/article-le-bugie-sull-aspettativa-di-vita-84948824.html

    https://www.indexmundi.com/facts/indicators/SP.DYN.LE00.IN/compare#country=it

    (ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.
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    Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 Empty Re: Vinile: si, ma a quale prezzo?

    Messaggio Da Alex LP Gio Lug 28 2016, 17:16

    Che famo non lo so, ti posso dire quello che faccio io.

    A) Non compro vinili da master digitali perchè a quel punto prendo un CD. Che debba sentire il digitale da giradischi mi sembra fuori luogo.
    B) Premesso il punto A) è ovvio che compro solo vinili da master analogico. Una volta che ho scelto la musica che voglio acquistare, compro solo vinili di etichette straniere e uso qualche testo di riferimento per scegliere l' etichetta. Oramai dopo qualche annetto le etichette ho imparato un pò a conoscerle e rimango raramente deluso, molto meno di quanto ci si possa rimanere scegliendo a caso. A volte sono disposto a spendere di più a volte meno, dipende da quanto mi piace quello che sto acquistando.
    C) Premessi i punti A) e B), che io debba acuistare un CD o un vinile, acquisto principalmente roba straniera. Si sa che la EMI italiana è niente rispetto alla EMI JAPAN, così come si sa che la RCA italiana in campo del vinile non era niente (direi meno di niente) rispetto alla RCA VICTOR americana.
    D) Proprio per il noto problema della loudness war le etichette straniere stanno riproponendo il formato SHM CD a 44,100 da master analogico quando disponibile, il costo di un SHM CD è uguale al costo di un vinile di buona fattura straniero. Io compro il vinile. Se il master esiste solo in digitale, comuqnue le rielaborazioni che fanno portano i CD a suonare decisamente meglio di quelli prodotti per suonare nei "compattoni". Stessa cosa per i files che devono suonare per chi ascolta in cuffia mentre sta in palestra...
    E) Con qualche buon affare fatto qua e là, mi ci ripago se voglio diversi ottimi vinili o CD.

    Una cosa è chiara, se vuoi sentire la musica bene ad un certo punto bisogna investire sul supporto e la musica bella e incisa bene costa, che sia un CD o un vinile.

    Quindi che fai?
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    Messaggio Da RockOnlyRare Gio Lug 28 2016, 17:51

    Alex LP ha scritto:Che famo non lo so, ti posso dire quello che faccio io.

    A) Non compro vinili da master digitali perchè a quel punto prendo un CD. Che debba sentire il digitale da giradischi mi sembra fuori luogo.
    B) Premesso il punto A) è ovvio che compro solo vinili da master analogico. Una volta che ho scelto la musica che voglio acquistare, compro solo vinili di etichette straniere e uso qualche testo di riferimento per scegliere l' etichetta. Oramai dopo qualche annetto le etichette ho imparato un pò a conoscerle e rimango raramente deluso, molto meno di quanto ci si possa rimanere scegliendo a caso. A volte sono disposto a spendere di più a volte meno, dipende da quanto mi piace quello che sto acquistando.
    C) Premessi i punti A) e B), che io debba acuistare un CD o un vinile, acquisto principalmente roba straniera. Si sa che la EMI italiana è niente rispetto alla EMI JAPAN, così come si sa che la RCA italiana in campo del vinile non era niente (direi meno di niente) rispetto alla RCA VICTOR americana.
    D) Proprio per il noto problema della loudness war le etichette straniere stanno riproponendo il formato SHM CD a 44,100 da master analogico quando disponibile, il costo di un SHM CD è uguale al costo di un vinile di buona fattura straniero. Io compro il vinile. Se il master esiste solo in digitale, comuqnue le rielaborazioni che fanno portano i CD a suonare decisamente meglio di quelli prodotti per suonare nei "compattoni". Stessa cosa per i files che devono suonare per chi ascolta in cuffia mentre sta in palestra...
    E) Con qualche buon affare fatto qua e là, mi ci ripago se voglio diversi ottimi vinili o CD.

    Una cosa è chiara, se vuoi sentire la musica bene ad un certo punto bisogna investire sul supporto e la musica bella e incisa bene costa, che sia un CD o un vinile.

    Quindi che fai?

    Innazittutto ottime e sensate risposte....

    A) Anche sul vinile da digitale potresti scoprire che ci sono casi in cui si sentono lo stesso meglio del cd, solito discorso, cd economico masterizzato per le cuffiette, e vinile "curato".... magari inciso su due vinili se non addirittura a 45 giri. (purtroppo con costi in proporzione).

    B) oggi non so quante siano le etichette italiane che pubblicano vinili (a parte gli artisti nostrani), penso che il 99% siano di importazione. Ciò premesso capita che la qualità dipenda dal master originale oltre che da chi e quando è stato rimasterizzato. Nel caso del rock purtroppo ci sono album incisi male all'origine, per i quali è inutile cercare edizioni speciali perchè oltre un tot non ci vai comunque.

    C) concordo al 100% però bisogna fare i conti con il costo (specie dei made in japan).

    D) i SHM cd (o i SHM-SACD, o i DVD Audio o Blu Ray Audio o gli stessi file Hi-res liquidi ) in buona parte dei casi, suonano certamente meglio della media, fermo restando che comunque resta il problema di fondo dellla qualità del master originale da cui non si può prescindere.
    In sostanza anche in questi casi conviene comunque informarsi per non spendere un sacco di soldi su un'incisione che non vale il costo acquistato dal punto di vista chiaramente audiofilo nel senso che rischi di spendere il triplo quando l'edizione normale suona praticamente identica....

    E) spendere poco ed avere le migliori incisioni si sa che è come voler la botte piena che la moglie ubriaca. Però statisticamente è più frequente spendere tanto e finire per scoprire che i soldi spesi non ne valevano la pena perchè la stessa qualità si trovava spendendo anche molto meno.

    Tutto questo sottovalutando l'aspetto importante dell'estetica del cd, della bellezza delle cover, i testi, le buste a libretto, insomma parlando solo prettamente dell'aspetto tecnico e non estetico, su cui il vinile è anni luce avanti ad ogni altra cosa (non ha caso ne ho 1500 presi a partire da fine anni 60 in poi e, dopo una interruzione salvo rari casi durata quasi 25 anni, ho ricominciato a compranre un po dal 2012 insieme ad un nuovo gira che il vecchio era morto).

    Buon ascolto !!!


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    Messaggio Da Alex LP Gio Lug 28 2016, 18:17

    Sul fatto di spendere tanto e rimanere deluso mi capita molto molto meno con i vinili rispetto ai CD, forse dipenderà anche dal set up analogico e da quello digitale.

    Mi pare di capire che su una cosa siamo sicuramente d' accordo cioà che è impossibile avere l' aspettativa che nella stessa sera ci capitino tante cose belle tutte insieme tipo mangiare caviale, bere champagne, cenare con la donna più bella del mondo, arrivare al ristorante con la macchina più figa del mondo e poi magari il conto lo paga un altro...ci vuole tempo e buona ricerca nell' acquisto della musica ma non sarà mai possibile che tutte le ciambelle riescano col buco, l' importante è non farsene una malattia e godersi la musica!


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    Messaggio Da RockOnlyRare Gio Lug 28 2016, 18:23

    Alex LP ha scritto:Sul fatto di spendere tanto e rimanere deluso mi capita molto molto meno con i vinili rispetto ai CD, forse dipenderà anche dal set up analogico e da quello digitale.

    Mi pare di capire che su una cosa siamo sicuramente d' accordo cioà che è impossibile avere l' aspettativa che nella stessa sera ci capitino tante cose belle tutte insieme tipo mangiare caviale, bere champagne, cenare con la donna più bella del mondo, arrivare al ristorante con la macchina più figa del mondo e poi magari il conto lo paga un altro...ci vuole tempo e buona ricerca nell' acquisto della musica ma non sarà mai possibile che tutte le ciambelle riescano col buco, l' importante è non farsene una malattia e godersi la musica!



    Su questo non posso che essere assolutamente daccordo con te.
    Oltretutto non sempre qualità artistica e qualità audiofila coincidono, e se quando un disco è inciso meravigliosamente ma la musica fa schifo alla peggio lo usi ogni tanto per qualche prova, indubbiamente quanto un disco contiene musica straordinaria ma incisa in modo incecente un po' dispiace, anche se tutto sommato si tollera nel rispetto artistico della situazione.

    Certo che se accade con Rattle ad Hum degli U2, live ufficiale di fine anni 80 con mezzi tecnici che avrebbero permesso suoni di ben altra qualità di quelli che sembrano venire da un bootleg anni 60 registrato con un mono da 20.000 lire, ci sta che venga voglia di usare il cd come fresbee !!!
    Uno si sente un tantino preso il giro .......


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    Messaggio Da Alex LP Gio Lug 28 2016, 18:45

    Assolutamente, ma considera che i live e poi soprattutto sul genere rock sono proprio un mondo a parte.
    Alchemy dei Dire Straits, stesso periodo, preso direttamente dall' uscita del mixer senza ulteriori manipolazioni e te lo godi in un' altra maniera.
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    Messaggio Da heartbreaker Gio Lug 28 2016, 21:33

    Condivido molte delle opinioni espresse e non vorrei ripeterle. Mi piacerebbe far notare che compriamo musica,un contenuto,e non il supporto in quanto tale. Certo vogliamo trarre il massimo piacere dall'ascolto e quindi la importanza della tecnologia che ci sta dietro è indubitabile e quindi anche il supporto diventa molto importante e alla fin fine tocca accollarsene il costo. Fino ad oggi, io che compro solo vinile, delusioni veramente cocenti  ne ho avute poche e riguardano soprattutto la stampa, più che il master. Perchè anche quello è un passo importante. Anni fa era tristemente nota la bassa qualità di alcune stamperie italiane( non faccio nomi, ma credo che ci capiamo benissimo) e ricercavo almeno la stampa olandese. Oggi la situazione generale sembra un po' migliorata e comunque si paga per ciò che si prende( che scoperta!); voglio dire che una "stamperia" spagnola oggi molto utilizzata è capace di fare stampe sopraffine, come stampe mediocri e il prezzo è diverso, per fortuna. Quindi sanno quello che fanno e calibrano l'impegno ai costi richiesti. Noi acquirenti non possiamo saperlo prima.
    Molto sommessamente vorrei dire anche che il sistema testina-braccio-gira influisce ...va bene abbastanza o andiamo sul molto?
    E' esperienza comune il rivalutare un vinile dato per...inadeguato, dopo il cambio con una testina realmente superiore, per non dire di quando si cambia tutto il sistema.
    A mia esperienza, se volete sentire oggi  il brivido del "pure analog" insieme a quello del "pure tube", provate a prendervi un titolo della TACET e fate confronti. C'è anche un buon contenuto.
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    Vinile: si, ma a quale prezzo? - Pagina 4 Empty Re: Vinile: si, ma a quale prezzo?

    Messaggio Da RockOnlyRare Ven Lug 29 2016, 00:01

    heartbreaker ha scritto:Condivido molte delle opinioni espresse e non vorrei ripeterle. Mi piacerebbe far notare che compriamo musica,un contenuto,e non il supporto in quanto tale. Certo vogliamo trarre il massimo piacere dall'ascolto e quindi la importanza della tecnologia che ci sta dietro è indubitabile e quindi anche il supporto diventa molto importante e alla fin fine tocca accollarsene il costo. Fino ad oggi, io che compro solo vinile, delusioni veramente cocenti  ne ho avute poche e riguardano soprattutto la stampa, più che il master. Perchè anche quello è un passo importante. Anni fa era tristemente nota la bassa qualità di alcune stamperie italiane( non faccio nomi, ma credo che ci capiamo benissimo) e ricercavo almeno la stampa olandese. Oggi la situazione generale sembra un po' migliorata e comunque si paga per ciò che si prende( che scoperta!); voglio dire che una "stamperia" spagnola oggi molto utilizzata è capace di fare stampe sopraffine, come stampe mediocri e il prezzo è diverso, per fortuna. Quindi sanno quello che fanno e calibrano l'impegno ai costi richiesti. Noi acquirenti non possiamo saperlo prima.
    Molto sommessamente vorrei dire anche che il sistema testina-braccio-gira influisce ...va bene abbastanza o andiamo sul molto?
    E' esperienza comune il rivalutare un vinile dato per...inadeguato, dopo il cambio con una testina realmente superiore, per non dire di quando si cambia tutto il sistema.
    A mia esperienza, se volete sentire oggi  il brivido del "pure analog" insieme a quello del "pure tube", provate a prendervi un titolo della TACET e fate confronti. C'è anche un buon contenuto.

    Tutto assolutamente vero. chiaro che sul risultato finale influisca fortemente anche il modo come è stampato il vinile, come sappiamo bene appunto con le differenze di qualità tra stampe di diverse nazioni.
    Il discorso dell'apparecchio audio, giradischi braccio testina pre phono etc etc se è vero che influisce molto sul risultato, secondo me non può comunque far diventare buono un disco stampato male, anzi secondo me tanto migliore è l'impianto tanto più sono amplificati i difetti del sorgente, invece che attenuati, chiaramente in relazione alla differenza di risultato rispetto ad un incisione impeccabile.

    Un impianto eccellente e neutro ti fa ascoltare l'incisione esattamente per quello che è, sia nel bene che nel male.
    Per assurdo se usi il famigerato "mangiadischi" non sentirai mai la differenza tra un incisione pietosa ed una eccezionale.


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    (ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.

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