Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.)

Fausto ha scritto:

Vinile?
Bellissimo!
Complimenti!


quindi non solo liquida

Ciao Fausto,

tutte le edizioni di opere verdiane, incluso il requiem, sono quelle che posseggo in vinile. Ho "stuzzicato" Vito conoscendone la competenza in campo musicale.

Da un punto di vista meramente tecnico debbo dire che le registrazioni e vinili d'epoca suonano benissimo......ahhhhh il vinile.......

Pazzoperilpianoforte ha scritto:Accidenti, mi hai messo al lavoro!!!!! Ora mi tocca scrivere una paginata infinita, che magari non leggerà nessuno ( ). Comunque per quanto possibile dall'enorme mole dei dati che mi proponi cercherò di essere sintetico.

Grazie Vito....sei stato, come al solito, gentilissimo.

Carlo

IL BACHIANO ha scritto:

Vedo che è sparita la risposta che avevo mandato ieri: pazienza; sintetizzo.
Richter ha registrato circa un'ottantina di cantate: si trovano distribuite in 5 coafanetti Archiv a seconda delle festività.
Richter ha fatto un bel passo avanti rispetto alle vecchie romantiche interpretazioni di Scherchen, Karajan o Jochum. D'altra parte è stato superato dalla generazione successiva dei Leonhardt, Harnoncourt, Koopman, Suzuki. Gardiner, Kuijken e compagnia filologica cantante...
Affronta le pagine bachiane con molta severità e drammaticità, cori potenti, solisti di altissimo livello che provengono dalla lirica.
Se trovo il modo, mi piacerebbe postare da qualche parte un confronto. Consigliabile solo se va ad aggiungersi a più moderne registrazioni, non lo vederi come unico riferimento per le cantate. tuttavia, un mio caro amico, musicista competentissimo, pur apprezzando l'approccio filologico, preferisce di molto l'interpretazione di Richer.

Quando si dice il caso! Proprio stamani abbiamo fatto una bella chiacchierata telefonica con Gian proprio su Richter. Dicevo esattamente le stesse cose che posti tu, aggiungendo che in molti necrologi, dopo la sua morte, veniva riportato come il coro era un vero e proprio strumento per il nostro Karl, che era il mio riferimento prima dell'avvento della prassi filologica. Pur ancora "mastodontiche", le sue interpretazioni riuscivano sempre a non essere ossessivamente magniloquenti. Un gigante delicato e sensibile. Ancora oggi ascolto Richter senza agitarmi sulla poltrona.
La discussione con Gian è nata dall'affermazione di un tale Otello, del forum di Audioreview di cui riporto la pagina.

http://forum.audioreview.it/VB/showthread.php?t=20380

Sembra non sopporti i bambini..

ema49 ha scritto:

Sembra non sopporti i bambini..

Letto...letto......;)

A proposito, l'altro ieri mi è arrivato un cofanetto in vinile - RCA red seal (seon)- con i brandeburghesi eseguiti da Leonhardt, Bruggen, Kuijken, Bylsma, Dombrecht ed altri.
Mi è parsa un'esecuzione eccellente, dal basso della mia scarsa conoscenza di Bach.

Grazie a voi per i suggerimenti che ci date.

Carlo

Leggo con una certa sorpesa che per quanto riguarda l'opera lirica, Otello (che io non conosco bazzicando molto poco quel sito) è un cellettiano come me...

Minkia, ma non dovevamo finire Mendelssohn????

Questo era Richter nella PSM (che diresse decine e decine di volte):





E questo è Harnoncourt. Ognuno scelga.

pluto ha scritto:Minkia, ma non dovevamo finire Mendelssohn????

Mi sembra che buttiate tutti troppa carne al fuoco, te per primo!

Ma che fai, lanci il sasso e nascondi la mano?

Ragazzi sono stato assente x un giorno e mezzo ma vi trovo in forma smagliante:

Carlo che mi scatena PPP su Verdi e Rossini (e non sa che rischi sta correndo )
PPP che muore dalla voglia di dirci qualcosa di Mozart e non gliela facciamo dire (PPP propongo che tu la dica visto il tuo extra lavoro x rispondere a tutti noi, penso sia stra-meritato)
I ns 2 Bachiani che non vedono loro di tornare a loro periodo preferito...come gli butti un'eschetta abboccano subito
Ed io che volevo finire Mendelssohn....

Direi che siamo in uno dei momenti clou del ns fantastico 3D......

Sfido a trovare qualcuno che riesca a capirci qualcosa a parte noi

pluto ha scritto:Ragazzi sono stato assente x un giorno e mezzo ma vi trovo in forma smagliante:

Direi che siamo in uno dei momenti clou del ns fantastico 3D......

Sfido a trovare qualcuno che riesca a capirci qualcosa a parte noi

Possiamo sempre chiamare Otello a moderare. Ma mettiamo in salvo i bambini..

ema49 ha scritto: Ognuno scelga.

Ciao Emanuele, come detto poc'anzi, io non sono un gran conoscitore di Bach ma ho scelto questa (nel senso che nel 1990 comprai questa versione in vinile)



Cosa ne pensi?

Carlo

ema49 ha scritto:
Possiamo sempre chiamare Otello a moderare. Ma mettiamo in salvo i bambini..

Non erano i comunisti chge li mangiavano?.... cosa c'entra il Moro di Venezia?.... ( )

Pazzoperilpianoforte ha scritto:

Non erano i comunisti chge li mangiavano?.... cosa c'entra il Moro di Venezia?.... ( )

Il Moro si è incazzato con i figli di Desdemona.....

Pazzoperilpianoforte ha scritto:Accidenti, mi hai messo al lavoro!!!!! Ora mi tocca scrivere una paginata infinita, che magari non leggerà nessuno ( ).

Provo a dire la mia, anche se dopo il "Maestro"...

Il rigoletto di Bonynge citato e' stato il primo cofanetto in Lp che ho acquistato; siccome ci ero affezionato, quando sono passato al digitale non l'ho venduto ma l'ho regalato a mia suocera. Devo dire che la mia opinione e' specularmente contraria alla tua (niente di male... ) perche' ritengo che Pavorotti sia l'unica nota positiva di quell'incisione. Non certo perche' ami Pavarotti, ma perche' nel Rigoletto la parte del Duca di Mantova e' una parte molto leggera e quindi la mancata espressivita' del Pav nazionale non si sente e resta solo la sua voce.

Sulla Traviata della Sutherland calo un personale velo pietoso. Favolosa la Traviata di Ghione; mi ricordo che la prima volta che la sentii mi vennero le lacrime agli occhi. Buona quella di Muti; mi piace perche' assomiglia molto, ma con un po' poco "mordente", alla colonna sonora del primo film della Traviata di Zeffirelli (Stratas, Domingo. Levine etc.) che e' la versione che mi piace di piu' in assoluto anche se e' stata adattata alle esigenze del film ("Un di', felice, eterea" inarrivabile).

Ottimo, sempre secondo me, il Trovatore di Metha, forse effettivamente il riferimento. Io ho quello di Erede (Tebaldi, Del Monaco etc.) e lo trovo molto simile per molti aspetti, tranne che quello di Erede e' molto piu' energico ed ha meno sfumature; Del Monaco canta meravigliosamente ma sempre in modo un po' "sparato" e trovo che questo modo molto "maschio" di cantare, da vero guerriero, ben si adatti a quest'opera. Il corrispondente Domingo canta ugualmente bene ma con un fraseggio che Del Monaco non ha nel DNA.

Per quanto riguarda Otello, avevo una versione in Lp London diretta da Solti che era incisa in modo favoloso e che era svenduta a 5.000 Lire alla fine degli anni '90.

carloc ha scritto:

Ciao Emanuele, come detto poc'anzi, io non sono un gran conoscitore di Bach ma ho scelto questa (nel senso che nel 1990 comprai questa versione in vinile)


Carlo

Hai detto nulla! Anche lui un eccellente direttore del coro, talmente bravo da essere chiamato dal duo Leonhardt e Harnoncourt per la famosissima prima integrale delle Cantate (quella che non piace al mangiabambini.. )
Bellissima la sua Passione secondo Giovanni ed il Requiem Tedesco di Brahms.

ema49 ha scritto:

Hai detto nulla! Anche lui un eccellente direttore del coro, talmente bravo da essere chiamato dal duo Leonhardt e Harnoncourt per la famosissima prima integrale delle Cantate (quella che non piace al mangiabambini.. )
Bellissima la sua Passione secondo Giovanni ed il Requiem Tedesco di Brahms.

Allora sono caduto in piedi.....

Luca58 ha scritto:
Provo a dire la mia, anche se dopo il "Maestro"...
...

Qui maestri pochi, solo molta gente che s'è deformata le orecchie a botta di ascolti.

Io direi che più che altro io e te sentiamo le stesse cose, e le riconosciamo allo stesso modo, ma attribuiamo valori diversi. E' il caso del Duca di Pavarotti. O anche le nostre oopinioni sul Manrico del Trovatore: hai detto bene, DEl Monaco è sovente stentoreo e non era solito lavorare sul fraseggio. Domingo non è un cantante perfetto, ma in quei primi anni imparò bene varie parti e sono stati forse quelle in cui ha reso di più come attenzione al fraseggio ed alle sfumature. Solo che io non vedo Manrico come un guerriero, bensì come un giovane trovatore ribelle, e quindi personaggio molto giovanile ed idealista (pensa alla scenata che fa a Leonora senza capirci nulla, nel IV atto). Una sorta di prosecuzione del tenore donizettiano, insomma. E quindi preferisco di gran lunga Domingo.

Devo dire: c'entra in assoluto la mia idiosincrasia nei riguardi di quei cantanti incapaci di variare la dinamica durante il canto.... mi sembra sempre di ascoltare un dilettante. Un qualunque strumentista solista sarebbe appunto considerato un dilettante non fosse in grado di variare la dinamica durante le esecuzioni, e nella mia testa un cantante non fa eccezione: perché deve essere più abborracciato dei musicisti?....

Comunque è sempre un piacere leggerti...

pluto ha scritto:Minkia, ma non dovevamo finire Mendelssohn????

Appunto!
Tra le cose che più amo di Mendelssohn (a parte il concerto per violino che è stato il primo indimenticabile incontro con M. Disco dei Fratelli Fabbri e fonovaligia Lesa. Anno 1967) ci sono i due Oratori, L'Elias e il Paulus. Qui vien fuori evidentissimo lo studio su Bach (e 'tte pareva!): fughe, cori, arie e corali condotti con grande sapienza contrappuntistica ma modellati secondo una sensibilità romantica e abitati da una suprema eleganza.
Per l'Elias consigliabile questa edizione curata da Herreweghe (maestro indiscusso nel trattamento della voce)



Per il Paulus, Ottimo Masur (che con Lipsia e Mendelssohn può vantare una lunga consuetudine)



Il coro iniziale


Sentite che meraviglia questo coro:


Infine una chicca: il concerto per Piano e Archi + il (meno noto) concerto per violino in REm.
Al fortepiano Andreas Staier. Magnifico!



Leggevo che nel concerto per violino e piano Felix ( quattordicenne!) al piano e Fanny al violino facessero a gara nella velocità.
Qui un piccolo esempio tratto dal finale del concerto.


Qui un commento http://www.flaminioonline.it/Guide/Mendelssohn-ConcertovlpfO4.html

IL BACHIANO ha scritto:

Leggevo che nel concerto per violino e piano Felix ( quattordicenne!) al piano e Fanny al violino facessero a gara nella velocità.
Qui un piccolo esempio tratto dal finale del concerto.


Qui un commento http://www.flaminioonline.it/Guide/Mendelssohn-ConcertovlpfO4.html

Ehhh, ma tu vai sul raro e rarissimamente ascoltato: meglio così. Comunque sono riuscito a trovare, quì in campagna, il doppio concerto. Come al solito, posto una brutta foto:




Conoscevi Gulli? Ho avuto il piacere di incontrarlo ad un congresso medico a Siena ove ci ha deliziato, qualche decennio fa..
Ho anche i lavori giovanili per piano ed orchestra, ma non sono riuscito a trovarli. Non devono interessarmi molto, se li tengo in città.

Ovviamente non mi riferisco ai due Oratori, dei quali domani posterò qualcosa!

Personalmente, come già detto, preferisco il Mendelssohn cameristico (a parte i due Oratori e qualche giovanile sinfonia per archi). Visto che si è parlato di opere giovanili, non possiamo trascurare il famoso ottetto op.20 (composto alla tenera età di 16 anni, mi sembra). Questa composizione peraltro appare come la logica evoluzione nello studio dei colori e delle tonalità degli strumenti a corda iniziato da Mendelsshon con le Sinfonie per archi delle quali abbiamo già parlato. Egli stesso in qualche esecuzione dell'ottetto suonava la viola. Una tale formazione cameristica fu una vera novità e tale ancora resta anche se Spohr ne rivendicava l'originalità. In effetti erano due mondi diversi: Spohr altro non intendeva che una doppia formazione cameristica (un doppio coro di quartetti d'archi, per intenderci), mentre Mendelsshon amalgamava perfettamente i vari strumentisti. L'ottetto per lui doveva essere considetato come una sinfonia, come scrisse nel frontespizio dell'edizione originale, nessuna libertà per i vari strumentisti. I primi due movimenti oscillano tra due linee, una diciamo orchestrale, l'altra vicino al concerto per violino mentre gli altri strumenti costituiscono una specie di sfondo, spesso costellato da linee contrappuntistiche. Il bellissimo scherzo ebbe un tale successo che Mendelsshon ne fece un arrangiamento per orchestra. Nel finale il nostro mette a profitto tutte le ore passate nell'infanzia a ricopiare le fughe di Bach (e 'tte pareva.. ). Il tema, introdotto dal violoncello, è inframmezzato ad una altro tema. Seguono alcune sgargianti modulazioni e poi una rapida citazione del tema dello scherzo. Per un sedicenne non è poco.
Vi suggerirei questa eccellente esecuzione, se riuscite a trovarla in CD:





Quest'altra, che fa parte della mia cd-teca da automobile, è di livello notevole. Ensenble Amati, Brilliant.




Così come ha fatto Giacomo (idea geniale), vi posto una piccola guida all'ascolto:

http://www.flaminioonline.it/Guide/Mendelssohn-Ottetto20.html


E un sito ove potrete ascoltare l'intera composizione:





https://www.youtube.com/watch?v=FAKE5n3xw3g&feature=results_main&playnext=1&list=PL49DE6D4DFA720A3D

Ho ascoltato in rete qualche brano del Rigoletto di Kubelik. Che dire, a me non piace. Bergonzi e' bravo ma si sente che era un baritono ed i tono sono troppo retorici, la Scotto non e' certo la Callas ed i tempi di Kubelik sono mosci. Fischer-Dieskau e' forse il migliore, ma si deve adattare alle direttive di Kubelik.

Karajan diceva che prima di dirigere le opere italiane ascoltava come le dirigevano i maestri italiani della vecchia guardia (Votto, Serafin, Questa etc.): faceva bene.

Sto invece rivalutando il Rigoletto dell'ottimo Boninge nonostante ( ) la coppia Sutherland-Pavarotti e quasi quasi me lo riprendo in CD...

Pazzoperilpianoforte ha scritto:Ti dico serenamente che Eschenbach non lo conosco. Vedrò di ascoltare qualche cosa in rete.

Hai poi avuto tempo di ascoltare qualche sonata mozartiana by Eschembach? Sto decidendo e vorrei prima avere il tuo parere.

Luca al di là di quello che sosteniamo io e Vito (lui con molta più esperienza di me), questa versione è considerata da tutti gli appassionati come la più bella o perlomeno la prima da cui partire.
Ovvio che ci saranno sempre pareri diversi e de gustibus....

E' una di quelle edizioni di lirica dove esiste un consenso altissimo da 30 anni o giù di lì. Si saranno mica sbagliati tutti.....

e così Mendelssohn sparì di nuovo..

pluto ha scritto:Luca al di là di quello che sosteniamo io e Vito (lui con molta più esperienza di me), questa versione è considerata da tutti gli appassionati come la più bella o perlomeno la prima da cui partire.
Ovvio che ci saranno sempre pareri diversi e de gustibus....

E' una di quelle edizioni di lirica dove esiste un consenso altissimo da 30 anni o giù di lì. Si saranno mica sbagliati tutti.....

Mah, la critica ufficiale mi lascia indifferente. Non lo comprai in Lp (ne evevo sette o otto versioni) e non lo compro in CD.

Luca mi riferivo al consenso degli appassionati che sono un pochino più numerosi dei pochi critici che ti lasciano indifferente.
Mi hai incuriosito e siccome io sono come S. Tommaso sono andato a vedere cosa hai trovato su u-tube. Forse riesci ad avere una vaga idea dei tempi etc ma pur passando attraverso un convertitore Weiss 202, cavi ad hoc, programmi prof, cuffie Stax e ampli dedicato, il risultato che ne deriva è veramente modesto. Chi ha postato quei brani non era all'altezza della registrazione del 64

Se la ascoltassi x la prima volta x mezzo di U-tube, la scarterei a priori. Personalmente diffido sempre di U tube, specie su registrazioni datate. Capita di non gradire Richter o Gilels a vantaggio di qualche giovane attuale che invece è ben registrato

Poi, giustamente, ognuno è libero di pensarla come meglio crede e magari di apprezzare di più quella Decca con Pavarotti e Sutherland (registrata meglio) o la Callas.