Grazie mille
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pluto ha scritto:Non so come ho fatto a non invocare anche il tuo intervento Domenico. Mea culpa e chiedo venia
Hai certamente ragione ma almeno questi Emi sono forse più decorosi dal punto di vista della registrazione. Sicuramente i dischi della Callas giovane ce la restituiscono vocalmente all'apice ma mi sembrano molto carenti come registrazione etc. Se ne hai da suggerire, fa come se fossi a casa tua..![]()
A differenza dei dischi del Lucianone nazionale (mi perdonerai l'irriverente confronto) che invece fu ben servito dalla Decca anche in gioventù e ce lo restituiscono all'apice del suo fulgore vocale e con il solito grande Decca Sound che ha fatto sognare tutti noi x anni. Ovviamente Lucianone viene qualche decina di anni dopo rispetto alla Callas... aihmé
Grazie x la segnalazione - me la guarderò
domenico pizzamiglio ha scritto:
A proposito di Callas, segnalo che questa sera ad ore 23.10, su Rai5 verrà trasmesso un film/documentario, Callas Assoluta, già trasmesso ieri dalla stessa emittente. Consigliata la visione, che io ripeterò.
Domenico
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Ciao a tutti... ho letto questa discussione e non ho potuto impedirmi di intervenire.
Pazzoperilpianoforte ha scritto:In realtà in questi giorni ficcanaso poco sui forum.... ma ogni tanto una sbirciatina la dò...![]()
Rob ha scritto:Qualcuno sa indicarmi quali sono i migliori cd in commercio per questa cantante dal punto di vista audiofilo, che siano opere intere o raccolte di arie celebri?
Grazie mille![]()
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Pazzoperilpianoforte ha scritto:Secondo me il parallelo tra la Callas e Pavarotti non è completamente centrato, ma non è nemmeno fuori luogo. Solo che per le caratteristiche mitiche del successo della Callas, forse il tenore più indicato al confronto potrebbe essere Caruso.
Va però detto che ad oggi, come popolarità universale anche al di fuori dell'ambito lirico, forse Pavarotti e la Callas battono tutti, ed oggi Pavarotti non è un mito come la Callas e Caruso, ma è certo più noto, anche tra i giovanissimi, di Caruso.
La mia opinione su Pavarotti comunque è affine a quella di Domenico, e lo dico per confortarlo almeno nella sua opinione. Uno dei pochissimi tenori del secolo scorso ad avere una ottima tecnica. Ma lo differiva dalla Callas il fatto di essere interprete di sintesi, non di analisi. La Callas sviscerava il contenuto di ogni parola di ogni frase, virgole e punti compresi. Pavarotti ne rivelava il senso generale soprattutto basandosi sulle attrattive timbriche e sull'accento generale. Il fraseggio della Callas era quindi ricchissimo di piani e pianissimi, quello di Pavarotti ne è stato solitamente piuttosto avaro. Però almeno una grande prestazione di Pavarotti ha presentato un magnifico fraseggio analitico: il Rodolfo della Luisa Miller di Verdi (quello con Maag e la Caballé inciso da Decca).
In Bellini e Donizetti, in certo Verdi (Luisa Miller, Ballo in maschera- ma non in disco) in Certo Puccini (Rodolfo della Boheme) Pavarotti è certo stato tra la metà degli anni '60 e la metà degli anni '70 uno dei più grandi tenori della storia dell'opera. Anche per la rarità del suo timbro e della sua tipologia vocale (tenore contraltino, acutissimo). Come tutti gli artisti, ovvio, può piacere e non piacere, ma questo è un altro discorso.
Per ritornare alle opinioni, secondo me la Gilda della Callas è molto inferiore e vocalmente e interpretativamente sia a quella della giovane Scotto con Kubelik, sia a quella cantata in un paio di edizioni da Johan Sutherland. Temo che l'inferiorità vocale sia oggettiva ed evidente, su quella interpretativa ognuno può lecitamente avere le sue preferenze.
Per la mia esperienza di ascolto, i CD della EMI della Callas Edition rispettano la monofonia delle registrazioni originali (non sono mai in falso stereo) e quando remasterizzati col sistema ARTS degli Abbey Road Studios di Londra suonano benone. Ovviamente meglio se le registrazioni originali sono in studio e non dal vivo.
D'accordo con Luca sull'Aida, che sicuramente non era il personaggio migliore per Maria Callas. Le sue caratteristiche vocali ed interpretative non erano troppo adatte al repertorio dal tardo Verdi ai veristi e Puccini....
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
La mia opinione su Pavarotti comunque è affine a quella di Domenico, e lo dico per confortarlo almeno nella sua opinione. Uno dei pochissimi tenori del secolo scorso ad avere una ottima tecnica. Ma lo differiva dalla Callas il fatto di essere interprete di sintesi, non di analisi.
Luca58 ha scritto:...
E' che considero la voce di Pavarotti uno splendido strumento musicale, non una caratteristica umana...Tecnicamente niente da dire, ma anche interpretativamente...secondo me non dice niente.
Per questo il suo Rodolfo, seppur cantato divinamente dal punto di vista tecnico, non mi piacera' mai in quanto sembra freddo e distante da quello che accade in scena: andrebbe bene se cantasse "La' ci darem la mano..." visto il ruolo di seduttore asettico di Don Giovanni.
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Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Tenendo però ben presente che Pavarotti è tenore contraltino e Don Giovanni basso cantante...
Ripeto due modi diversi di ascoltare e considerare l'opera, credo.![]()