Erilich ha scritto:[size=39]Eccomi, dopo quasi due settimane di ascolti finalmente posso parlare di questi piccoli capolavori (per me), premetto subito che fossi in voi non mi fiderei delle mie impressioni, sinceramente ho aspettato e continuato ad ascoltare e riascoltare gli stessi brani per verificare che l’entusiasmo iniziale non fosse solo una mera infatuazione, “More than a feeling” dei Boston, “We built this city” dei Jefferson Airplane ma anche “How do you do!” dei Roxette che per quanto siano pezzi abbastanza inflazionati mi accompagnano ormai da anni nelle varie playlist dei miei dispositivi, mi hanno fatto saltare ogni mattina dalla poltrona, qualche volta disturbando anche consorte e bambina.[/size]
[size=39]Dico subito che ho avuto una grandissima fortuna con i tips, fin da subito mi son trovato molto bene con quelli nella loro confezione, ho provato anche Xelastec, spinfit, cristal e comunque tutti quelli che ho provato anche sulle Mest, ma niente ha suonato così bene come quelli con cui sono arrivate in confezione. Il cavo con cui arrivano non è assolutamente all’altezza della cuffia e subito dopo il rodaggio è finito come ricambio in un cassetto, le cuffie sono molto sensibili al cambio di cavo, ci ho provato sopra sia il Paw delle Mest che i due cavi Xinhs (Grafene e Argento) e sinceramente quello che mi è piaciuto maggiormente e che ancora montano è il cavo in Grafene, che ne esalta la musicalità senza inficiare l’estremo dettaglio che le contraddistingue. Dopo queste due settimane posso dire che le Mest rimarranno con il cavo in argento (che per le mie orecchie le completa e le rende ancora più godibili) e le Anole con il Grafene.[/size]
[size=39]Ho provato anche le equalizzazioni che agiscono direttamente sulle armature bilanciate, ma devo dire che per quanto si sentano delle differenze la configurazione che ho preferito è stata quella con cui mi sono arrivate. L’equilibrio generale a mio modo di vedere è impressionante, ogni cosa è precisamente al posto in cui dovrebbe stare e ci rimane pezzo dopo pezzo. [/size]
[size=39]Nelle orecchie sono comodissime, molto più delle Mest, il periodo di adattamento è durato veramente poco e le cuffie sono stabili e ferme, anche dopo aver provato cavi pesanti come quello in grafene. [/size]
[size=39]Per cercare di essere più obbiettivo possibile (cosa che come ripeto è stata veramente faticosa per quanto sono rimasto folgorato fin dai primi ascolti) ho provato a fare una disamina partendo da brani test, che esulano talvolta dai miei ascolti abituali cercando di volta in volta di riportare le mie impressioni su quelle che dovrebbero essere le caratteristiche rilevanti del brano:[/size]
[size=39]EQUILIBRIO GENERALE[/size]
[size=39]Radiohead - National anthem [/size]
[size=39]La parte centrale di questo pezzo richiede delle cuffie che sappiano dimostrare calma e sangue freddo, Gli strumenti si sovrappongono alla voce in quella che se mal riprodotta diviene una confusione senza pari, le Vx si fanno da una parte e riescono a far sbocciare un pezzo che richiede un equilibrio e una precisione che solo Mest e HD800 mi avevano dato, la velocità degli attacchi è qualcosa di sensazionale e per quanto mi riguarda mai sentita. Una cacofonia che diviene musica solo oltre un certo livello di qualità.[/size]
The Cat Empire – Fishies
[size=39]Qui si comincia a ballare fin dai primi secondi, sia le trombe che che la voce sono di una naturalezza estatica, il ritmo travolgente delle percussioni e del basso mantiene quella qualità e quella presenza a cui mi ero abituato con le Mest, ovviamente i bassi non hanno la stessa fisicità, il BDC li fa veramente una grandissima differenza, ma al contrario di quanto ci si possa aspettare da cuffie comunque improntate ad una brillantezza importante, i bassi mantengono un'ottima qualità.e definizione.[/size]
65daysofstatic - Radio Protector
[size=39]Forse si tratta delle mia canzone preferita di questo gruppo, carica di pathos e sovrapposizioni di strumenti che mi piacciono da morire, il climax ascendente viene riprodotto semplicemente come dovrebbe, attacchi e decadimenti sono istantanei e intorno ai 3 minuti si raggiunge un apice di riproduzione che manda in crisi parecchia roba, le Mistral per dire, ma anche le HD800 non arrivano a questa precisione nei dettagli (o almeno non con questa naturalezza).[/size]
[size=39]SPAZIALITA'[/size]
[size=39]Jóhan Jóhannsson – By the Roes, and By the Hind of the Field[/size]
Bob Marley e The Wailers – Turn Your Lights Down Low
[size=39]Ottima spazialita’ per essere delle IEM, il suono risulta piu’ aperto rispetto alle Mest, ovviamente piu’ chiuso se messo a confronto con delle HD800 ma su questi brani la definizione degli strumenti risulta esemplare. Ognuno di essi infatti ha esattamente la propria posizione e non invade quella degli altri, la scena sonora risulta ampia, ma anche veramente satura, dandomi l’impressione di trovarmi sul palco accanto ai musicisti o ad occupare il posto del direttore d’orchestra se pensiamo alla musica classica.[/size]
[size=39]ATTACCO E DECADIMENTO[/size]
[size=39]The Chemical Brothers – Das Spiegel[/size]
[size=39]Attacco e decadimento sono fulminei e privi di qualsiasi lascito e coda, anche nei bassi che risultano presenti ma più brillanti che nelle Mest, ogni dettaglio è presentato sullo stesso piano, ogni dettaglio della canzone assolutamente distinguibile e "tangibile"[/size]
The Dead Weather – 60 Feet Tall
[size=39]Quello che veramente sconvolge è la precisione degli alti, per usare una metafora fotografica la riproduzione degli strumenti è pienamente satura di suono. I piatti, la batteria, la chitarra e la voce, che in questo pezzo si sovrappongono tantissimo sembrano occupare ognuno una sua stanza aperta in direzione di chi ascolta, saturando l'ambiente senza alcun tipo di interferenza.[/size]
Igor Stravinsky – The Rite of Spring
[size=39]Le dita dei musicisti scivolano sui tasti degli strumenti, ogni click è ben distinguibile ma non fastidioso. La separazione sonora è esemplare, su questo brano i bassi non molto presenti rimangono leggermente offuscati nei momenti più concitati da degli alti semplicemente perfetti, velocissimi e davvero impressionanti[/size]
[size=39]RITMO E TIMING[/size]
[size=39]Can – Spoon - [/size]
[size=39]Le percussioni insieme al basso e la chitarra creano una gabbia ritmica impressionante. Amo questo pezzo ma raramente ho sentito una riproduzione così precisa e di sicuro non nel mio impianto [/size]
Radiohead – 15 Step
[size=39]Pezzo carico di percussioni, alti e una voce che riempie le medie frequenze, all'attacco della chitarra ogni cosa rimane al suo posto e proprio quest'ultima che di solito occupa la parte destra del palcoscenico viene riprodotta a volte come leggermente sotto tono qui è perfettamente bilanciata, mai distorta e tutti i riverberi e le risonanze vengono gestiti con una perfetta sintonia tra le parti.[/size]
65daysofstatic – Prisms
[size=39]Si parte con un sub basso enorme e pieno costellato di una miriade di effetti che di solito rimangono nell'aria infastidendosi tra di loro, qui si sente ogni dettaglio e ogni figura ritmica che compone un pezzo complesso, sia per la ritmica che per le figure riprodotte.La profondità della scena sonora verso la fine della canzone è qualcosa che non avevo mai sentito. Lo definirei almeno per me un nuovo standard.[/size]
GAMMA MEDIA
[size=39]A[/size]nne Sofie von Otter – Baby Plays Aroun -
Tom Waits – I Hope That I Don’t Fall In Love With You
Nina Simone – I Put A Spell On You
[size=39]Qui il banco di prova e’ presto superato,ogni suono collaterale di tutti e tre i brani e’ ben presente nelle nostre orecchie, Specialmente Anne Sofie von Trotter sembra che sia proprio dietro di noi, sussurrandoci nell’orecchio. Per quanto riguarda il brano di Tom Waits invece per quanto la sua voce sia meravigliosa, la chitarra che con altre cuffie rimane indietro, qui e’ proprio poco sotto la sua voce e ti accompagna con i suoi fraseggi attraverso la canzone.Il pezzo di Nina Simone e’ caratterizzato invece da una sorta di sfida tra la sua voce e la tromba che la accompagna, entrambe vengono riprodotte sullo stesso piano, ma non si pestano i piedi, i due suoni proseguono paralleli per la parte finale della canzone.[/size]
[size=39]GAMMA ALTA[/size]
[size=39]Max Roach – Lonesome Lover - [/size]
John Williams – Tema di Jurassic Park
Bruce Springsteen – Terry’s Song
Lacuna Coil - Reckelss
[size=39]In questa canzone (lonesome lover) posso solo dire… Quanto mi piace il sax, le sue urla ci accompagnano per la parte centrale senza mai risultare fastidiose insieme anche la voce nella parte finale della canzone. Le tonalità alte sono di una naturalezza disarmante. Ma la cosa che veramente fa fare i salti di gioia e che mi farebbe ascoltare questo brano all’infinito, specialmente con le cuffie e’ il Charleston: Max Roach qui fa semplicemente un capolavoro unico, e le Anole Vx rendono le sue percussioni sul metallo in un dettaglio che fa letteralmente strabuzzare gli occhi. Alla stessa maniera sia la voce di Bruce Springsteen sia l’orchestra di John Williams (primo film che non mi ha fatto dormire la notte) pur salendo di frequenza rimangono comunque naturali, mai troppo brillanti, esattamente come dovrebbero essere, esattamente nella posizione e nella tonalita’ che dovrebbero avere. Le alte frequenze sono il punto di forza di queste piccolette, senz’altro i sax, le trombe, ma anche le ottave più a destra delle tastiere dei pianoforte superano di gran lunga ogni tipo di aspettativa. Le armature bilanciate gestiscono anche gli acuti che potrebbero essere fastidiosi in maniera impressionante, non togliendo niente ma semplicemente non andando mai oltre il dovuto e approfittando di un'estensione e di un dettaglio fuori dal comune ne è un esempio lampante Reckless dei Lacuna Coil. qui anche le Mest sono andate in difficoltà con il cavo in argento.[/size]
DINAMICA
George Gershwin – Rhapsody in Blue -
[size=39]Nei primi due minuti di Rapsody il volume degli strumenti si alza e si abbassa in una maniera forsennata, qui il suono cessa e riprende in maniera istantanea, le vx vanno dietro a questi cambi di intensita’ e riescono a gestirli senza scomporsi minimamente, oltre alla riproduzione del pianoforte che mi lascia veramente a bocca aperta, sembra di sentire il rumore del feltro del martello sulle corde anche nei passaggi piu’ veloci e intensi.[/size]
CONTROLLO DEI BASSI
Massive Attack – Angel
SBTRKT – Wildfire
Thundercat – Uh Uh
[size=39]Mamma mia che mani e che utilizzo del basso (Thundercat - Uh Uh), ogni nota e’ distinta dalle altre e messa bene a fuoco, non e’ un pezzo che amo tantissimo, in quanto non apprezzo mai molto i virtuosismi fini a se stessi, pero’ anche sui bassi quello che viene perso sul punch e sulla fisicita’ rispetto alle Mest viene recuperato decisamente sulla definizione delle singole note.[/size]
[size=39]Sinceramente i bassi mi piacciono molto piu’ quelli delle Mest (Massive attack e SBTRKT), le note sono un pochino troppo brillanti e pur essendo molto ben riprodotti li trovo leggermente secchi e alterati rispetto alla naturalezza delle delle UM, che in questo frangente apprezzo di piu’. [/size]
DETTAGLIO
Hans Zimmer – Coward
Arvo Pärt – Tabula Rasa
Sergei Prokofiev – Montagues and Capulets -
[size=39]In questi pezzi abbiamo la prova che gli strumenti sono suonati da persone che occupano un loro posto nel mondo, ogni dettaglio ha il suo spazio, compresi i rumori di fondo degli interpreti di questo piccolo capolavoro, qui le Vx si pongono come il mio nuovo riferimento, parafrasando Blade runner “Ho sentito cose che voi umani non potete nemmeno immaginare…” [/size]
[size=39]A parte gli scherzi, non voglio fare lo spaccone, ho voluto riascoltare i tre brani più volte, e ogni volta ho trovato dettagli ulteriori’. Il loro vero punto di forza oltre le alte frequenze e’ questo. Le alte frequenze sono perfette, naturali meravigliose, ma qui davvero ogni suono viene catturato e riprodotto alla perfezione.[/size]
[size=39]D’altro canto se qualcosa è registrato male qui si sente, e si sente benissimo purtroppo, nulla viene perdonato, di certo non sono cuffie che si addicono a generi “poveri” di registrazioni come ad esempio il metal e il rock contemporaneo di cui a volte ho apprezzato più le registrazioni live che quelle in studio, per questo ovviamente ho le ISINE 10 e le MMXVI che svolgono il loro compito alla perfezione.[/size]
A confronto con le UM Mest MKII
[size=39]Premetto subito che il mio orecchio sembra fatto apposta per le Mest e per i Cristal, mi sento fortunato viste e considerate le esperienze di altri qua dentro, sono riuscito ad ascoltare anche per 5 ore senza mai aver voglia di toglierle, immagino che sia abbastanza evidente quanto queste cuffiette rappresentino per me il non plus ultra nella loro categoria, ne sono letteralmente innamorato, la loro capacità di coinvolgermi nell’ascolto è qualcosa di unico, mi sono trovato ad ascoltarci di tutto e a trascurare le altre cuffie che ho e che amo tantissimo. Sono un utente inesperto ma le ho considerate fin da subito un mio End Game per moltissimi generi. Quando sono arrivate le Anole non nascondo che ero veramente agitato, preoccupato soprattutto dal fatto di aver preso qualcosa che pur piacendomi sulla carta difficilmente si sarebbe ritagliato il suo posto accanto a quelle che si sono dimostrate in questi mesi le cuffie perfette per me. Ecco posso dire di esser felice. Contento di aver fatto questa pazzia e di aver speso questi soldi. Le differenze tra le due cuffie ci sono, sono marcate, ma le cose non si sovrappongono, con le Mest si apprezzano delle cose con le Vx se ne apprezzano altre. Le prime hanno un basso e dei medi che fanno girare la testa, le seconde hanno dei buoni bassi che però vengono semplicemente sublimati dalla perfezione dei medi e degli alti che per la mia poca esperienza non hanno un vero avversario, o almeno su quelle che sono le cuffie che ho ascoltato fino ad ora. Anche andando a vedere la riproduzione dei dettagli, sulle Mest questi sono presenti e vengono amalgamati nella musica in un tutt’uno meraviglioso sulle Vx si sentono semplicemente più cose, non c’è un modo diverso di dirlo, i respiri dei fiati, la pelle dei timpani che vibra il pedale del charleston che viene premuto… Una meraviglia per le orecchie. [/size]
[size=39]Sinceramente non saprei scegliere tra le due, sono due cuffie a cui non rinuncerò tanto facilmente, se poi messe in coppia con l’Ibasso per me rappresentano l’apice del mio impianto. E’ difficile credere che delle cosine così piccole possano emozionare così tanto. [/size]
[size=39]Scusate il pippone enorme, ma è stato l’unico modo in cui ho evitato di liquidare le mie impressioni con un mero: Mamma mia quanto mi piacciono![/size]
[size=39]Buona giornata a tutti![/size]