Si chiama Havana, e' costruito a Taiwan ed e' un dac NOS (non-over sampling).
Per chi non lo sapesse un dac NOS non elabora il segnale con sovracampionamenti, ma lascia inalterata la frequenza in ingresso.
Ha 3 ingressi, ottico, coassiale e USB, e supporta file fino a 96/24, anche attraverso l'USB.
A dire il vero solo i primi 16 bit della "parola" vengono presi in considerazione, gli altri 8 vengono scartati.
Se cercate un dac che supporti la piena alta risoluzione non fa per voi.
Ma siccome il 99% dei miei ascolti e' ancora con il classico formato redbook (44.1/16) cercavo un dac che esprimesse il meglio di se proprio a questa risoluzione.
L'Havana non utilizza operazionali, non applica filtri digitali e ha un buffer di uscita con una singola valvola.
Il costo si aggira sui 1000 dollari, comprese le spese di spedizioni.
L'oggetto si presenta bene, e' piu' piccolo di come sembra nelle foto. Bello il frontale acrilico, che lascia intravvedere i circuiti interni e la valvola.
A differenza di altri dac "moderni", che fanno largo uso di filtri, pll, correzioni anti-jitter e via dicendo, l'Havana e' piu' sensibile al transport che viene utilizzato: in pratica migliore e' il segnale in ingresso migliore e' il risultato.
Il resto della catena comprende un OTL per cuffie (WooAudio 3) e una HD650. I cavi tra il dac e l'ampli sono autocostruiti in rame argentato (ma li alterno con una coppia di Cardas), e la HD650 e' ricablata con il Zu Mobius. Il Woo monta una Tungsol 5998 e una coppia di Tesla 6922.
Negli ultimi 15 mesi ho sperimentato diverse configurazioni e molteplici dac, piu' o meno conosciuti: V-DAC, DacMagic, Little Dot DAC_I, HRT+, Audio-GD Ref.5, e fino all'altro giorno utilizzavo un altro nos, il Valab Luxury.
Fra tutti questi dac e' stato proprio il Valab a piacermi di piu', ed alla fine e' quello che e' durato di piu' all'interno della mia catena (circa 7 mesi).
Degli altri, ho odiato il dacmagic (rivenduto dopo una settimana...orribile), cosi' come l'HRT, troppo freddo
OK il V-DAC, veramente scomodo da usare, ma suono decente.
Meglio il Little Dot e sopratutto il Ref.5 Audio-GD. In particolare il Ref.5 (rimpiazzato dal Valab, che costa un decimo) e' stato un misto di amore e odio. Suono molto molto rilassante, levigato, ma un po' privo di mordente, con una dinamica non eccezionale...un po' soporifero insomma.
Il Valab invece ha un suono piu' graffiante, molto dettagliato, molto "forward", per i miei gusti e il resto della catena piu' coinvolgente.
Utilizzo 3 tipi di transport digitali: un Sonos Zone Player, uno Squeezebox Touch e un netbook con Linux e MPD 0.16. Ho provato altre configurazioni con PC Windows (foobar e Jriver) e Mac (Pure Music), ma nessuno "suona" come con Linux.
Come suona questo Havana?
Ho fatto i primi ascolti con il Sonos e lo Squeezebox Touch, confrontandolo con il Valab connesso all'USB: in questo setup l'Havana suona (giustamente?) piu' simile al Ref.5. Il suono e' molto morbido, rilassante, musicale (odio questa parola, ma serve per rendere l'idea). Con piccoli gruppi (quartetti/quintetti di archi, ma anche con trii jazz) il Valab continua a farsi preferire, mostrando un dettaglio e una fisicita' maggiore.
Si percepisce chiaramente la sensazione delle corde a contatto con l'archetto o pizzicate, mentre l'Havana e' piu compassato.
Il piano in particolare non mi convince pienamente, sembra essere un po arretrato, nasale, e non ha quel carattere percussivo che invece caratterizza il Valab.
Dove il nuovo arrivato mostra i muscoli e la classe e' l'orchestra: qui la differenza si nota parecchio. L'Havana ha un controllo esemplare agli estremi di banda. Percussioni e violoncelli non si gonfiano mai e non tendono a sommergere il resto dell'orchestra come mi accadeva con il Valab.
Allo stesso modo i fiati (sopratutto gli ottoni) rimangono bene al loro posto, ben amalgamati all'interno dell'orchestra, ma sempre facilmente individuabili.
Se ancora ho dei dubbi sul pianoforte, invece non ne ho sugli archi: i migliori violini (inseriti in un'orchestra) mai sentiti. Mai un segno di quella che sembra "digitalizzazione", quel suono che sembra provenire da un sintetizzatore invece che da uno strumento reale.
Ottima la separazione fra gli strumenti (anche se a memoria e' inferiore al Ref.5), con una scena profonda, su piu' piani.
Difficile per me che ascolto in cuffia dare un giudizione sulla larghezza e l'altezza della scena (e tra l'altro e uno dei paramentri che mi interessano di meno)
Due dischi in particolari mi hanno dato i brividi: la quinta di Beethoven di Carlos Kleiber e la settima suonata con strumenti d'epoca dall'orchestra Anima Eterna e diretta da van Immerseel...qui sono rimasto proprio senza parole...un disco completamente diverso da come me lo ricordavo.
Oggi infine ho provato a collegare il netbook con l'USB: come dicevo utilizzo un dell mini, fanless, con un SSD da 8 gb per il sistema operativo, mentre la musica si trova su un NAS (quello che anche il Touch e il Sonos acceddono). Utilizzo un cavo USB generico, ma con un "isolante" connesso alla porta USB. Potete dare una occhiata qui se vi interessa: http://www.electronics-shop.dk/usb_isolator.htm?currency=EUR
I risultati sono molto molto superiori alle aspettative: la differenza con gli altri transport si sente, ma sopresa, sono a vantaggio dell'USB.
Aumenta il senso di trovarsi al centro della musica, e non di ascoltarla dalla decima fila. Resta da vedere se questo coinvolgimento alla lunga puo' diventare faticoso.
I miei ascolti proseguono, e nelle prossime settimane comincero' un po di tube rolling, visto che il dac sembra reagire molto bene(a detta di chi ce l'ha).