Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.)

Rob ha scritto:
Bene avevo in proposito di acquistare proprio quello di Rubinstein, ma non ne ero sicuro, dopo il tuo consiglio vado a colpo sicuro, grazie mille

Fai solo attenzione ad una cosa: Rubinstein ha inciso più di una volta l'integrale dei Notturni di Chopin (va notato che non si tratta di un ciclo organico, come per i Preludi dello stesso autore, ma solo di tante opere isolate di analoga struttura, pur se a noi piace ascoltarle "di fila").

La migliore registrazione dei Notturni di Rubinstein è decisamente l'ultima, della fine degli anni '60 (69 se non mi sto confondendo). Tutte le versioni precedenti, invece, pur nel bel suono e nel bel pianismo, soffrono qui e lì di una certa superficialità espressiva.

Attenzione all'edizione, quindi!

P.S. A proposito di Beethoven condivido appieno quanto detto da Emanuele. Di fatto l'immagine più diffusa e popolare di Beethoven è affidata alle sinfonie. Senza nulla voler togliere a queste opere (sono tra le pochissime sinfonie che riesco ad ascoltare senza cadere nel tedio più assoluto), la cameristica di Beethoven è quasi tutta splendida, sonate per pianoforte comprese. Non solo splendida, ma inesauribile, nel senso che ai continui ascolti seguono continue, nuove sorprese ed approfondimenti. Si può mettere da parte, Beethoven, per alcuni periodi della propria vita, per vari motivi, non ultimo che la vita di ascoltatore prevede anche la varietà. Può succedere anche con Bach. ma quando a questi due autori ritorni dopo un periodo più o meno lungo di mancata frequentazione.... ti rendi conto di quanto sono unici e "inesauribili".

L' edizione che intendo acquistare è quella con la stessa copertina postata da te

http://www.amazon.it/gp/product/B000031WBV/ref=ox_sc_act_title_9?ie=UTF8&m=A11IL2PNWYJU7H

Pazzoperilpianoforte ha scritto: Si può mettere da parte, Beethoven, per alcuni periodi della propria vita, per vari motivi, non ultimo che la vita di ascoltatore prevede anche la varietà.

Giusto! Il fatto è che tendo sempre a rapportare il modo di ascoltare degli altri al mio. Sbagliando, ovviamente.

ema49 ha scritto:
Ti è mai capitato di discutere con un polilalico? Sono persone che parlano tantissimo ma l'esposizione dei temi che trattano ha un lungo sviluppo, prende strade diverse apparentemente senza sbocco, non si conclude compiutamente. Quando sembra stia per concludersi cominciano a trattare di un altro tema. Brahms era un polilalico musicalmente parlando. Se lo ascolti in superficie, di lui potrai apprezzare solo le Danze ungheresi e la terza sinfonia. Se entri nella profondità del suo discorso musicale e ne capisci la logica, non potrai fare a meno di restare affascinato.
Spero che l'esempio, anche se non del tutto confacente sia stato chiaro.

Come un mio vecchio capo...quando si parlava di aumento si girava si girava e non si concludeva mai niente.

Scherzi a parte, capisco quello che vuoi dire, probabilmente ho solo bisogno di concerntrarmi un po di piu' e spendere un po piu' di tempo con la musica.

Sul discorso Beethoven e musica da camera, forse per le stesse ragioni fino ad ora ho sempre preferito (scusate la bestemmia) i quartetti di Haydn (mica male l'op. 76 no?). Sicuramente con il tempo i gusti cambieranno e magari apprezzero' a pieno anche altro.
Fino a pochi mesi fa non avrei mai pensato di ascoltare musica sacra, e ora la adoro.

E a proposito di Bach e musica sacra, il video qui sotto fara' prendere un coccolone a Ema, ma quanto e' bella questa aria, anche in versione cosi'...diversa.

Rob ha scritto:L' edizione che intendo acquistare è quella con la stessa copertina postata da te

http://www.amazon.it/gp/product/B000031WBV/ref=ox_sc_act_title_9?ie=UTF8&m=A11IL2PNWYJU7H

E' quella "giusta", anche se avevo sbagliato la data di registrazione che non è 1969 - come erroneamente ricordavo - ma 1965!

Vai tranquillo e poi mi saprai dire....

realmassy ha scritto:

Come un mio vecchio capo...quando si parlava di aumento si girava si girava e non si concludeva mai niente.

Scherzi a parte, capisco quello che vuoi dire, probabilmente ho solo bisogno di concerntrarmi un po di piu' e spendere un po piu' di tempo con la musica.

Sul discorso Beethoven e musica da camera, forse per le stesse ragioni fino ad ora ho sempre preferito (scusate la bestemmia) i quartetti di Haydn (mica male l'op. 76 no?). Sicuramente con il tempo i gusti cambieranno e magari apprezzero' a pieno anche altro.
Fino a pochi mesi fa non avrei mai pensato di ascoltare musica sacra, e ora la adoro.

E a proposito di Bach e musica sacra, il video qui sotto fara' prendere un coccolone a Ema, ma quanto e' bella questa aria, anche in versione cosi'...diversa.

Nessun coccolone.. ..il cd che contiene quest'aria è in mio possesso, è della Sony ma distribuito dalla rivista Amadeus, contiene brani di opere di Bach, Haendel, Stradella, Scarlatti e Predieri. E' ottimamente registrato e, di tanto in tanto, l'ascolto anche volentieri. Evidenzia il virtuosismo degli esecutori più che gli intenti dei Compositori, ma è molto piacevole..

Haydn: i suoi Quartetti sono tra le mie cose preferite. Attenzione agli esecutori, facilmente si cade nella melensa e superficiale routine

Meno male che ti piace, avevo paura mi offendessi!
Beethoven, late string quartets, ie' questo l disco del quartetto italiano che ti piace tanto?

http://www.qobuz.com/telechargement-album-mp3/Beethoven-The-Late-String-Quartets-/Classique/Quartetto-Italiano/Philips/default/fiche_produit/id_produit-0002894758685.html?qref=sre_1_2

Io ho una versione del Tokio String Quartet, ma ora mi ha messo la pulce...

realmassy ha scritto:Meno male che ti piace, avevo paura mi offendessi!
Beethoven, late string quartets, ie' questo l disco del quartetto italiano che ti piace tanto?

http://www.qobuz.com/telechargement-album-mp3/Beethoven-The-Late-String-Quartets-/Classique/Quartetto-Italiano/Philips/default/fiche_produit/id_produit-0002894758685.html?qref=sre_1_2

Io ho una versione del Tokio String Quartet, ma ora mi ha messo la pulce...

Non so'. Del Quartetto Italiano ho l'integrale. Questa:




Penso, ma potrei sbagliarmi, che gli ultimi quartetti postati da te possano essere parte della mia stessa integrale. Non mi risulta che il Q.I. abbia registrato solo l'integrale degli ultimi quartetti (a partire dal 127).

ema49 ha scritto:

Haydn: i suoi Quartetti sono tra le mie cose preferite. Attenzione agli esecutori, facilmente si cade nella melensa e superficiale routine

suggerimenti?

Dovrebbe essere una versione remasterizzata, ma l'esecuzione e' la stessa. Sul sito ufficiale del Quartetto Italiano mi sembra di capire che li hanno registrati una volta sola.

Vediamo se mi prendono un po di piu'.

piroGallo ha scritto:
suggerimenti?

Difficili. Nessuna grande formazione quartettistica ha registrato l'integrale, a mia conoscenza. Tra i "minori" una buona interpretazione è quella del Kodaly. Personalmente ho una mia personale integrale tratta da diverse formazioni (Q.I., Amadeus, Berg..). Addirittura per l'op.51 (Le sette parole di Cristo) ho scelto una formazione cameristica arrangiata ma guidata dall'eccellente Gidon Kremer..

ema49 ha scritto:

Difficili. Nessuna grande formazione quartettistica ha registrato l'integrale, a mia conoscenza. Tra i "minori" una buona interpretazione è quella del Kodaly. Personalmente ho una mia personale integrale tratta da diverse formazioni (Q.I., Amadeus, Berg..). Addirittura per l'op.51 (Le sette parole di Cristo) ho scelto una formazione cameristica arrangiata ma guidata dall'eccellente Gidon Kremer..

io ho Amadeus e Lindsays...

ema49 ha scritto:
Il Beethoven cameristico è immenso, il Beethoven degli ultimi quartetti è trascendentale, fuori da ogni catalogazione temporale e formale, come Bach. Non lo abbandonare.

Posso inserirmi nella discussione?
Primo, per sottoscrivere al 101 % l'affermazione di Ema. Secondo, per portare, per quanto può valere, la mia esperienza di ascolto rispetto a Brahms.
Mentre è facile in gioventù innamorarmi di Beethoven (quello più "popolare"), di Ciaikovsky, Dvorak, Chopin, i romantici in genere, insomma e di Bach, per me è stato piuttosto ostico l'approccio con Brahms (e con Wagner).
Certo, le sinfonie, il concerto per violino, le serenate,le Veriazioni su tema di Haydn, il quintetto per clarinetto mi avevano preso anche in giovane età ma poi l'autore è stato accantonato per molti anni.
La riscoperta è avvenuta dopo i quarant'anni col Requiem, col Sestetto in SIb e con le Ballate. Poi la biografia del Rostand che me lo ha fatto avvicinare anche dal punto di vista umano.
Certo, come dice Ema, le composizioni di Brahms hanno un che di denso, a volte - sembra - di inutilimente complicato (basi vedere la partitura di qualche pezzo pianistico per accorgersi che la difficoltà di esecuzione non è pari alla resa dal punto di vista "spettacolare". Si protrebbe dire - come diceva Bach delle sue composizioni - "intricato".
Ma per innamorarsi di Brahms e delle sue "variazioni" come diceva Massimiliano, potrei consigliare l'ascolto del secondo tempo del Sestetto in SIb, un Andante con Variazioni, appunto.
Sull'ultimo Beethoven poi, ci sarebbe da scrivere un poema. Anche qui il vero apprezzamento per il Beethoven post-1820 per me è avvenuto un po' tardi (a parte l'Arietta della 111 che mi aveva preso fin dal primo ascolto). Le ultime Sonate e Quartetti sono vieppiù divenuti i miei ascolti più intimi e appaganti,quelli su cui mi piace sempre più indugiare negli ascolti notturni.
Il bachiano

IL BACHIANO ha scritto:

Posso inserirmi nella discussione?
Il bachiano

E' un grande piacere, che aspettavo/aspettavamo da tempo. Credo che avremo da imparare non poco da te. Benvenuto.

ema49 ha scritto:


E' un grande piacere, che aspettavo/aspettavamo da tempo. Credo che avremo da imparare non poco da te. Benvenuto.

Assolutamente d'accordo. Benvenuto anche da parte mia!

IL BACHIANO ha scritto:

Posso inserirmi nella discussione?
Primo, per sottoscrivere al 101 % l'affermazione di Ema. Secondo, per portare, per quanto può valere, la mia esperienza di ascolto rispetto a Brahms.
Mentre è facile in gioventù innamorarmi di Beethoven (quello più "popolare"), di Ciaikovsky, Dvorak, Chopin, i romantici in genere, insomma e di Bach, per me è stato piuttosto ostico l'approccio con Brahms (e con Wagner).
Certo, le sinfonie, il concerto per violino, le serenate,le Veriazioni su tema di Haydn, il quintetto per clarinetto mi avevano preso anche in giovane età ma poi l'autore è stato accantonato per molti anni.
La riscoperta è avvenuta dopo i quarant'anni col Requiem, col Sestetto in SIb e con le Ballate. Poi la biografia del Rostand che me lo ha fatto avvicinare anche dal punto di vista umano.
Certo, come dice Ema, le composizioni di Brahms hanno un che di denso, a volte - sembra - di inutilimente complicato (basi vedere la partitura di qualche pezzo pianistico per accorgersi che la difficoltà di esecuzione non è pari alla resa dal punto di vista "spettacolare". Si protrebbe dire - come diceva Bach delle sue composizioni - "intricato".
Ma per innamorarsi di Brahms e delle sue "variazioni" come diceva Massimiliano, potrei consigliare l'ascolto del secondo tempo del Sestetto in SIb, un Andante con Variazioni, appunto.
Sull'ultimo Beethoven poi, ci sarebbe da scrivere un poema. Anche qui il vero apprezzamento per il Beethoven post-1820 per me è avvenuto un po' tardi (a parte l'Arietta della 111 che mi aveva preso fin dal primo ascolto). Le ultime Sonate e Quartetti sono vieppiù divenuti i miei ascolti più intimi e appaganti,quelli su cui mi piace sempre più indugiare negli ascolti notturni.
Il bachiano

Questo tuo post mi da un po di speranza, e mi fa sentire meno a disagio e meno solo.
Logicamente non ho nessuna fretta di "crescere", alla fine la musica deve essere emozione, cervello, ma anche puro piacere.

La mia grossa lacuna, mi rendo conto, e' la mancanza di conoscenza "tecnica" della musica classica.
E' difficile per me capire cosa e' una forma sonata, o cosa non lo e', capire le architetture che stanno dietro una composizione. Si e' sempre detto che la musica classica e' per musicisti o molto esperti, e io non cado in nessuna delle due categorie.

Volendo fare un passo indietro, chi mi consiglia qualche lettura? Un libro, che con esempi chiari, con riferimenti precisi a composizioni e autori, mi faccia scoprire gli aspetti piu' profondi, meno superficiali di questa nostra grande passione.
L'ideale sarebbero delle sessioni di ascolto con voi, ma non e' possibile :-)

realmassy ha scritto:

Questo tuo post mi da un po di speranza, e mi fa sentire meno a disagio e meno solo.
Logicamente non ho nessuna fretta di "crescere", alla fine la musica deve essere emozione, cervello, ma anche puro piacere.

La mia grossa lacuna, mi rendo conto, e' la mancanza di conoscenza "tecnica" della musica classica.
E' difficile per me capire cosa e' una forma sonata, o cosa non lo e', capire le architetture che stanno dietro una composizione. Si e' sempre detto che la musica classica e' per musicisti o molto esperti, e io non cado in nessuna delle due categorie.

Volendo fare un passo indietro, chi mi consiglia qualche lettura? Un libro, che con esempi chiari, con riferimenti precisi a composizioni e autori, mi faccia scoprire gli aspetti piu' profondi, meno superficiali di questa nostra grande passione.
L'ideale sarebbero delle sessioni di ascolto con voi, ma non e' possibile :-)

Abbiamo sempre risposto alle tue domande ed ai tuoi dubbi (per esempio sulla forma-sonata). E ovviamente continueremo a farlo, per quanto nelle nostre possibilità. Segui il consiglio di Giacomo (IL BACHIANO) sul II° movimento del sestetto e se vuoi rimanere sul sinfonico, ascolta il IV movimento della IV Sinfonia, una immensa ciaccona con ben 31 (o trenta?) variazioni...

Bel modo per iniziare una Domenica forzatamente in casa..
L'esposizione del primo tema del I° movimento, se non ricordo male, era la "colonna sonora" di una trasmissione del grande Enzo Biagi..

ema49 ha scritto:


Abbiamo sempre risposto alle tue domande ed ai tuoi dubbi (per esempio sulla forma-sonata). E ovviamente continueremo a farlo, per quanto nelle nostre possibilità. Segui il consiglio di Giacomo (IL BACHIANO) sul II° movimento del sestetto e se vuoi rimanere sul sinfonico, ascolta il IV movimento della IV Sinfonia, una immensa ciaccona con ben 31 (o trenta?) variazioni...

non mettevo ovviamente in dubbio la tua/vostra disponibilita' e preparazione Ema!
Vuol dire che vi tempestero' di domande :-)

carloc ha scritto:Appena ascoltato in vinile....

Aggiunto alla lista della spesa, grazie del suggerimento Carlo

realmassy ha scritto:
Questo tuo post mi da un po di speranza, e mi fa sentire meno a disagio e meno solo.
Logicamente non ho nessuna fretta di "crescere", alla fine la musica deve essere emozione, cervello, ma anche puro

piacere.

Certo, ci mancherebbe!
Se ripenso alla mia non più breve (ho un paio d'anni più di Ema) esperienza musicale, devo riconoscere che le più belle
emozioni le ho provate quando l'aspetto teorico era ancora ben poco presente. L'invaghimento provocato dall'Allegretto
della Settima o dal primo tempo del concerto per violino di Mendelssohn ascoltati a 18 anni con una fonovaligia Lesa è
irrepetibile.

La mia grossa lacuna, mi rendo conto, e' la mancanza di conoscenza "tecnica" della musica classica.
E' difficile per me capire cosa e' una forma sonata, o cosa non lo e', capire le architetture che stanno dietro una
composizione. Si e' sempre detto che la musica classica e' per musicisti o molto esperti, e io non cado in nessuna delle
due categorie.

E' normale che se una cosa ci piace, venga voglia di approfondirla sotto tutti gli aspetti. Vedere come è fatto il giocattolo
"dentro". Allora si inizia dalle storie della musica, poi si approfondisce con le biografie, poi si prendono in mano i manuali
dove si parla delle Forme Musicali, poi i trattati di Armonia e Contrappunto il uttto affiancato da ascolti su ascolti, con
diverse interpretazioni, ecc ... Alla fine di questo percorso ci si ritrova certamente più competenti ma anche con il
rammarico - lo dico per la mia esperienza - di aver perso quell'innocenza primordiale che ti permetteva di bearti
completamente della musica, senza farti distrarre dalle "sovrastrutture" (ecco il prmo tema.. ora il ponte modulante..
siamo allla Ripresa...).
Occorre anche dire che ci sono tanti brani che non richiedono conoscenze particolari per essere apprezzati (vedi alcuni
citati di recente come La Grande Pasqua Russa, Sherazade..), altri che, a chi fosse digiuno di teoria, rischiano di
comunicare ben poco (l'Offerta Musicale, l'Arte della Fuga).
Per es. l'ascolto della Ciaccona per violino di Bach può solo sconcertare l'ascoltatore impreparato: uno studio della sua
forma, magari approfondito come nello studio raccolto da Rattalino su questo brano (un libro intero!), permetterà di
cogliere la sovrumana perfezione non solo della struttura ma anche l'incredibile profondità della bellezza musicale
racchiusa lì dentro.

Volendo fare un passo indietro, chi mi consiglia qualche lettura? Un libro, che con esempi chiari, con riferimenti precisi a
composizioni e autori, mi faccia scoprire gli aspetti piu' profondi, meno superficiali di questa nostra grande passione.
L'ideale sarebbero delle sessioni di ascolto con voi, ma non e' possibile :-)

Per cominciare, ti consiglio caldamente questi due:

http://www.ibs.it/code/9788811674221/copland-aaron/come-ascoltare-musica.html
http://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_weinstock+herbert-herbert_weinstock.htm

Il primo, scritto da un compositore, aiuta veramente a entrare "dentro" la musica, pur usando un liguaggio accessibilissimo.
Il secondo percorre la storia della musica con una scrittura agile (il classico Storia della Musica del Mila è meno pratico di questo)e presenta con chiarezza lo sviluppo delle forme.

ciao
Giacomo

ema49 ha scritto:


E' un grande piacere, che aspettavo/aspettavamo da tempo. Credo che avremo da imparare non poco da te. Benvenuto.

Grazie per il benvenuto. Quanto a imparare da me... ognuno ha la sua bella esperienza da proporre agli altri e quello che qui mi piace è lo scambio alla pari, senza i soliti maestrini che appestano certi ng.
Ciao
Giacomo
PS. Ma l'Amministratore è straniero? "a limitato" "le ultime 1 citazioni"