pluto ha scritto:
E nel caso prospettato da Ema, comunque il medico che ha sbagliato deve quanto meno risarcire il danno e prodigarsi se vuole perdono e comprensione - non basta dire "sorry ero sotto stress". Questo deve essere ben chiaro a tutti
Solo che purtroppo x la legge italiana la vita umana e le parti del corpo umano non valgono gran che. Chi di voi s'intende di assicurazioni sa cosa intendo.
Tralascio il caso Concordia essendo le opinioni del tutto inconciliabili.
Per il caso del collega è bene sapere che il risarcimento avviene su richiesta del malato, in seguito ad esposto alla magistratura civile o penale. Non per nulla frotte di avvocati aprono mini-studi davanti ai luoghi di cura proponendo ai malati insoddisfatti delle cure ricevute il patrocinio gratuito salvo buon fine. E così si aprono migliaia di procedimenti civili o penali per un punto di sutura suppurato o un cheloide sulla ferita
Per la legge italiana il malato è più che tutelato, dato che nei paesi anglosassoni non esiste un procedimento penale per i casi di malasanità (salvo i casi di omicidio volontario
), ma soltanto richieste di risarcimento che ritengo giuste e doverose e che normalmente vengono risolte con accordi tra i legali delle parti lese e delle cliniche. Nei paesi più civili
esistono invece i reati medici di imprudenza, imperizia e negligenza. Ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate se non fosse una faccenda estremamente seria.
Imperizia: se un chirurgo deve imparare il mestiere, bisogna che un giorno o l'altro cominci ad operare, pur se guidato da un tutor. Ma qualche volta i danni causati da un operatore in apprendimento sono irrimediabili ed il malato muore. E' per questo motivo (i dati bisognerebbe conoscerli..) che nei paesi anglosassoni le complicanze (compresa la mortalità) per asportazione di un polmone sono nettamente superiori a quelle riscontrate in Italia, ove per contro sono in vertiginoso aumento le denunce per mobbing da parte di chirurghi contro i primari che, a parer loro, non li fanno operare. Si accettano suggerimenti su quello che deve fare il responsabile di un reparto; ma non si venga a dire che c'è una via di mezzo: quì o è bianco o è nero.
Imprudenza: sono stato molte volte imprudente, lo confesso. Ma se io reputo che il rischio è accettabile, procedo e me ne fotto altamente del reato connesso (d'altro canto esiste un consenso informato). Molte, molte persone mi hanno ringraziato per questo. Qualcuno mi aspetta nell'aldilà con un nodoso bastone e qualcuno mi ha denunciato. Cinque volte in tribunale, 4 assoluzioni ed una condanna (andata in prescrizione) per una malata operata da un altro chirurgo di asportazione della colecisti (!!!!). Condannato in quanto primario
ad interim
anche della chirurgia generale, in un periodo di vacatio dirigenziale. Guarda sul web, visto che conosci il mio cognome e leggi la mia replica..
Esiste un modo per evitare questo reato: la medicina di difesa, quanto di più ripugnante possa esistere in campo chirurgico. Sapevi che nel nostro campo siamo abituati a giudicare il valore di un chirurgo dal numero di procedimenti penali ai quali è stato sottoposto per imprudenza? Sapevi che un famosissimo chirurgo fiorentino, Carlo Massimo, è stato condannato a SETTE anni per omicidio preterintenzionale per questo motivo? Abbiamo fatto ridere l'universo intero, il primo ed unico caso al mondo..
Questo grandissimo Chirurgo è scappato all'estero, dove sono stati ben lieti di offrirgli la direzione di una grande clinica. E all'estero è morto, circa due anni fa.
Negligenza: stendiamo un pietoso velo. Il mio collaboratore, negligente..
Tanto negligente che nemmeno la parte lesa si è sentita di sporgere denuncia o richiedere danni in sede civile.
Ora, io non nego affatto che esiste in Italia un elevatissimo numero di cialtroni, tantissime mani strappate all'agricoltura (con tutto il rispetto per gli agricoltori, è un modo di dire), cioccolattai come dicono a Firenze, squallidi individui che vivono aspettando il 27..e che provocano danni a non finire. Ma, invece di introdurre un reato penale, perché non li prendono a calci in culo e non vengono licenziati? Io l'ho fatto (leggi nel web) e mi sono beccato un processo (un altro..
) durato anni ed anni, davanti a TRE giudici, che mi è costato un patrimonio e dal quale sono stato assolto con formula piena. Ma che ha lasciato i suoi segni, dato che ho ritenuto opportuno dimettermi da primario e direttore del dipartimento chirurgico del più prestigioso centro siciliano (leggi sul web), abbandonando una carriera già all'apice. In compenso faccio tanti soldini in casa di cura.. Che schifo.
In Italia, caro Gianni, il malato è amplissimamente tutelato. Sono i medici che lavorano onestamente a non essere affatto tutelati. Quegli stessi medici che hanno portato il livello della qualità chirurgica italiana ai primissimi posti dell'intero pianeta.
E il mio collaboratore non deve chiedere perdono, deve chiedere scusa, cosa che ovviamente ha già fatto. Non deve risarcire nulla, se la parte lesa nulla richiede.
Cerchiamo di esprimere concetti in maniera corretta e con giusta cognizione di causa.