In-Ear- esperienze opinioni e suggerimenti parte 3

Ho letto la prima recensione su head-fi delle Spirit Torino twin pulse iem… sembrano davvero interessanti. Ci sto facendo un pensiero ed incominciando a mettere via…Qualcuno di voi le ha ascoltate/possiede già? Impressioni?

Pacecio ha scritto:Ho letto la prima recensione su head-fi delle Spirit Torino twin pulse iem… sembrano davvero interessanti. Ci sto facendo un pensiero ed incominciando a mettere via…Qualcuno di voi le ha ascoltate/possiede già? Impressioni?

State sintonizzati, nei prossimi giorni novità...

lalosna ha scritto:

Pacecio ha scritto:Ho letto la prima recensione su head-fi delle Spirit Torino twin pulse iem… sembrano davvero interessanti. Ci sto facendo un pensiero ed incominciando a mettere via…Qualcuno di voi le ha ascoltate/possiede già? Impressioni?

State sintonizzati, nei prossimi giorni novità...

 Non vedo l’ora di sentire le tue novità 

Ieri ospiti da Spirit Torino per ascoltare le IEM fresche fresche:





 
Il buon Andrea Ricci le ha munificamente distribuite a piene mani,  , sicchè da ieri stanno frullando attaccate al DAP per un dovuto burn-in.
Appena saranno cotte a puntino, ascolti e piccola recensione ...

Allora...
Prime orette di ascolti con le IEM Spirit, dopo il necessario rodaggio.
Premetto che non sono esperto (neanche) di IEM, e i miei confronti sono con le FAUDIO Dark Sky, le uniche che abbia ancora in uso.
Form Factor " a proiettile", alluminio fresato, due driver dinamici che lavorano secondo il principio delle sorellone Twin Pulse.
Devo dire che per le mie orecchie sono molto comodi, ben più di certi macigni con 357 driver e tubi di accordo di tutti i tipi che manco riesco a far star fermi nelle orecchie.
Confezione di ottimo livello, per la cui descrizione rimando alla presentazione sul canale YT di Spirit.
In genere la firma sonora originale di un IEM è invariabile, salvo modifiche con i vari tips, ma non esistono grandi possibilità di tuning sull'emissione del suono.
Con queste, invece, si può intervenire sulla risposta generale della cuffia, variando i condotti di uscita, che sono forniti in tre varianti, con minor filtraggio dei bassi (rossi), degli alti (neri) o neutri (grigi).
Il cavo fornito in due unità (Pentaconn e 3.5) è in rame-argento di buona qualità, inoltre  per confronto ho anche ricevuto un cavo Effect in rame 7N di ottima fattura.
Per l'inizio sto usando quest'ultimo, in generale leggermente più caldo di quello standard Spirit.
Il tutto attaccato ad un Dap Fiio M17, un dac ampli FIIO Q3+Ipad Pro, ed un ampli cuffie Mjölnir Bipolar via adattatore XLR.
Per ora le ascolto con i tips Azla Sedna, ma le prove sono in corso per ottenere il miglior fit.

La prima impressione che emerge alle vetuste orecchie è di un suono equilibratissimo, che definirei monitor nel miglior senso del termine, ossia quel che entra esce.
I bassi, diversamente da quello che ricordavo delle TP, sono misurati in modo esemplare, i timpani dell'orchestra sinfonica hanno la giusta decadenza e presenza, senza risultare invadenti, il basso di Ron Carter è giustamente materico e con tutte le armoniche giuste.
Medi piuttosto liquidi, con equilibrio nella presentazione, senza essere troppo avanti nè indietro.
Dal medioalto in su, con i tubi di uscita grigi neutri, non ho notato alcun fastidio, senza enfasi eccessiva sulle alte oltre gli 8K e nessun indurimento o violini stridenti.
Naturalmente vale fino ai 14K oltre i quali personalmente ci sento come Beethoven 
Come dicevo siamo ai primi ascolti, ma mi sembrano delle cuffiette molto equilibrate, eccellenti su voce e pianoforte,ma in generale su strumenti non amplificati, comunque molto divertenti anche sul Rock ( Black Dog, Whole lotta love, It's a long way to R&R, gajardi, con manopola su volumi esagerati e grasse risate del giovane erede)
Mi sto facendo l'idea che la semplificazione di questo modello con driver dinamici, nessun crossover e tubi di accordo intricati, riduca la fatica di ascolto permettendo di assaporare meglio la musica registrata "as-is".

Vediamo andando avanti, more to follow.

lalosna ha scritto:Allora...
Prime orette di ascolti con le IEM Spirit, dopo il necessario rodaggio.
Premetto che non sono esperto (neanche) di IEM, e i miei confronti sono con le FAUDIO Dark Sky, le uniche che abbia ancora in uso.
Form Factor " a proiettile", alluminio fresato, due driver dinamici che lavorano secondo il principio delle sorellone Twin Pulse.
Devo dire che per le mie orecchie sono molto comodi, ben più di certi macigni con 357 driver e tubi di accordo di tutti i tipi che manco riesco a far star fermi nelle orecchie.
Confezione di ottimo livello, per la cui descrizione rimando alla presentazione sul canale YT di Spirit.
In genere la firma sonora originale di un IEM è invariabile, salvo modifiche con i vari tips, ma non esistono grandi possibilità di tuning sull'emissione del suono.
Con queste, invece, si può intervenire sulla risposta generale della cuffia, variando i condotti di uscita, che sono forniti in tre varianti, con minor filtraggio dei bassi (rossi), degli alti (neri) o neutri (grigi).
Il cavo fornito in due unità (Pentaconn e 3.5) è in rame-argento di buona qualità, inoltre  per confronto ho anche ricevuto un cavo Effect in rame 7N di ottima fattura.
Per l'inizio sto usando quest'ultimo, in generale leggermente più caldo di quello standard Spirit.
Il tutto attaccato ad un Dap Fiio M17, un dac ampli FIIO Q3+Ipad Pro, ed un ampli cuffie Mjölnir Bipolar via adattatore XLR.
Per ora le ascolto con i tips Azla Sedna, ma le prove sono in corso per ottenere il miglior fit.

La prima impressione che emerge alle vetuste orecchie è di un suono equilibratissimo, che definirei monitor nel miglior senso del termine, ossia quel che entra esce.
I bassi, diversamente da quello che ricordavo delle TP, sono misurati in modo esemplare, i timpani dell'orchestra sinfonica hanno la giusta decadenza e presenza, senza risultare invadenti, il basso di Ron Carter è giustamente materico e con tutte le armoniche giuste.
Medi piuttosto liquidi, con equilibrio nella presentazione, senza essere troppo avanti nè indietro.
Dal medioalto in su, con i tubi di uscita grigi neutri, non ho notato alcun fastidio, senza enfasi eccessiva sulle alte oltre gli 8K e nessun indurimento o violini stridenti.
Naturalmente vale fino ai 14K oltre i quali personalmente ci sento come Beethoven 
Come dicevo siamo ai primi ascolti, ma mi sembrano delle cuffiette molto equilibrate, eccellenti su voce e pianoforte,ma in generale su strumenti non amplificati, comunque molto divertenti anche sul Rock ( Black Dog, Whole lotta love, It's a long way to R&R, gajardi, con manopola su volumi esagerati e grasse risate del giovane erede)
Mi sto facendo l'idea che la semplificazione di questo modello con driver dinamici, nessun crossover e tubi di accordo intricati, riduca la fatica di ascolto permettendo di assaporare meglio la musica registrata "as-is".

Vediamo andando avanti, more to follow.

queste prime impressioni non fanno che aumentare il desiderio...
hai avuto modo di testarle con pezzi dai passaggi complessi e ricchi di strumenti? A livello di dettaglio e separazione degli strumenti come sono?
Da quel che ho letto sembra che i generi di elezione siano jazz e classica, come si comportarono con gli altri generi (sarei curioso di sentire come si comportano con Oximore di Jarre in binaurale)? 

Grazie mille per le interessantissime prime impressioni, rimango in attesa del "more"

.

vaidome ha scritto:Grazie Giaiant!

 scusate ma stamattina sono un po rinco.... ho sbagliato di postare 

non conosco le cuffie che avete nominato per che non sono un intenditore e ascolto poco in cuffia se non sono costretto o fuori casa
ma ieri mi sono arrivate queste MEZE RAI SOLO e le sto rodando quindi ancora non so come vanno
con le MEZE 99 classic mi son trovato bene speriamo che anche queste siano piacevoli come le sorelle.
Buoni ascolti a tutti!

Siamo ansiosi di ascoltare la “seconda” impressione … 

Non tenerci sulle spine

Eccoci qui, dopo una settimana direi che le idee sono chiare.
Intanto per le mie orecchie i tips migliori sono gli Azla, prima i Crystal e poi gli Xelastec, miglior equilibrio tra comfort e prestazione, così configurate ho potuto ascoltare per parecchio tempo di seguito senza fatica.
Venendo al suono la caratteristica principale per me è l'equilibrio, non bacarozzetti da bass-head o V shaped, ma cuffiette che restituiscono la registrazione com'è.
Bassi non gonfi e non eccessivamente magri, estesi, rendono perfettamente tracce anche complesse con ottima dinamica e potenza, facile apprezzare il groove soprattutto in brani Soul e Funk.
Un basso di grana fine, ricco ma non stancante.
Nei medi eccellono, per la mia esperienza una delle migliori se non la migliore prestazione, toni chiari e profondi, non troppo avanti, corretti con un'ottima resa degli archi e degli ottoni, con la voce ci si diverte.
Benissimo anche gli alti, incisivi, assenza di sibilanti indesiderate, mai affaticanti, qui è dove, se la registrazione è scarsetta, iniziano i dolori, perché di loro le cuffie non perdonano i difetti che si sentono proprio tutti.
In sintesi delle IEM con notevoli capacità tecniche, altissima definizione, equilibrio tonale, anche piuttosto di impatto se ben pilotate.
Solo, dategli in pasto roba buona, altrimenti vien voglia di spegnere tutto in fretta.
Insomma, me le ho accattate e da una settimana Raal e Susvara sono ferme