Benchmark HPA4

montanari ha scritto:ancora??

Yesss, anzi, Passsss

Bello il Pass

Quantità di connessioni imbarazzante, c'è pure un XLR mono per controllare un subwoofer attivo... col trigger inserito funziona tutto all'unisono anche via telecomando.

biscottino ha scritto:

montanari ha scritto:ancora??

Yesss, anzi, Passsss

Pensavo ti stessi buttando sul Niimbus...
Però il Pass dovrebbe essere superbo. L unica cosa è che mi pare non abbia uscite xlr

Barone Birra ha scritto:

Ma si accende pure? L ho visto solo spento 

biscottino ha scritto:

montanari ha scritto:ancora??

Yesss, anzi, Passsss

https://www.passlabs.com/products/hpa-1/

Prime impressioni molto positive.... ho usato la Grado GH3, vedi mai che esploda qualcosa 

Ho solo raffrontato velocemente con l'uscita cuffia del DAC, che già reputavo molto buona. Rispetto a questa c'è un fronte sonoro più ampio e maggiore separazione strumentale. Il suono come tuning è estremamente simile, più che un suono di stampo "THX" mi sembra un suono di casa Benchmark.
Tutto molto esteso in frequenza, molto dinamico, "bomba" molto forte, la potenza sembra non mancare. Pazzesco il volume a livelli sonori infimi, nessuno sbilanciamento ed estrema limpidezza grazie a uno sfondo silenziosissimo. Non so come si possa defire questo ampli "noioso", almeno per i miei gusti. Molto soddisfatto, per ora.

remasters ha scritto:

biscottino ha scritto:
Yesss, anzi, Passsss

Pensavo ti stessi buttando sul Niimbus...
Però il Pass dovrebbe essere superbo. L unica cosa è che mi pare non abbia uscite xlr

Avevo letto solo una prova del Nimbus, non mi è sembrato male, ma è un oggetto troppo di nicchia che non costa poco.
Lo cercavo da molto il Pass, il fatto che non abbia xlr4 in uscita è perché non è bilanciato, ho un eccellente adattatore.

Barone Birra ha scritto:

Grande macchina!

molto interessante la questione del volume, già con questo fa metà dei punti.

Barone Birra ha scritto:

biscottino ha scritto:

remasters ha scritto:
Pensavo ti stessi buttando sul Niimbus...
Però il Pass dovrebbe essere superbo. L unica cosa è che mi pare non abbia uscite xlr

Avevo letto solo una prova del Nimbus, non mi è sembrato male, ma è un oggetto troppo di nicchia che non costa poco.
Lo cercavo da molto il Pass, il fatto che non abbia xlr4 in uscita è perché non è bilanciato, ho un eccellente adattatore.

Era solo una notazione. Il Pass non si discute secondo me; poi ci darai conferma

biscottino ha scritto:

remasters ha scritto:
Pensavo ti stessi buttando sul Niimbus...
Però il Pass dovrebbe essere superbo. L unica cosa è che mi pare non abbia uscite xlr

Avevo letto solo una prova del Nimbus, non mi è sembrato male, ma è un oggetto troppo di nicchia che non costa poco.
Lo cercavo da molto il Pass, il fatto che non abbia xlr4 in uscita è perché non è bilanciato, ho un eccellente adattatore.

insomma sto rogue non ti ha preso tantissimo!
forse va bene anche il passsssssssss!

Barone Birra ha scritto:Prime impressioni molto positive.... ho usato la Grado GH3, vedi mai che esploda qualcosa 

Ho solo raffrontato velocemente con l'uscita cuffia del DAC, che già reputavo molto buona. Rispetto a questa c'è un fronte sonoro più ampio e maggiore separazione strumentale. Il suono come tuning è estremamente simile, più che un suono di stampo "THX" mi sembra un suono di casa Benchmark.
Tutto molto esteso in frequenza, molto dinamico, "bomba" molto forte, la potenza sembra non mancare. Pazzesco il volume a livelli sonori infimi, nessuno sbilanciamento ed estrema limpidezza grazie a uno sfondo silenziosissimo. Non so come si possa defire questo ampli "noioso", almeno per i miei gusti. Molto soddisfatto, per ora.

Noioso non penso. Collegaci la planare che hai per testarlo per bene.  Con la Fostex dovresti avere una quantità di Watt da paura!

Ma tutti sti "tappini" sugli ingressi RCA li hai messi tu?

montanari ha scritto:

biscottino ha scritto:
Avevo letto solo una prova del Nimbus, non mi è sembrato male, ma è un oggetto troppo di nicchia che non costa poco.
Lo cercavo da molto il Pass, il fatto che non abbia xlr4 in uscita è perché non è bilanciato, ho un eccellente adattatore.

insomma sto rogue non ti ha preso tantissimo!
forse va bene anche il 

Il Rogue va alla grande, ho preso anche un quartetto di Marconi ecc82 che ho trovato la più sinergica!

tfk

remasters ha scritto:

biscottino ha scritto:
Avevo letto solo una prova del Nimbus, non mi è sembrato male, ma è un oggetto troppo di nicchia che non costa poco.
Lo cercavo da molto il Pass, il fatto che non abbia xlr4 in uscita è perché non è bilanciato, ho un eccellente adattatore.

Era solo una notazione. Il Pass non si discute secondo me; poi ci darai conferma

Si, lo avevo capito, potevano comunque metterlo...

montanari ha scritto:tfk

Vedrò, il Rouge suona molto aperto e dettagliato, preciso e veloce, la Marconi mi da un po’ di ricchezza armonica a tutto spettro.

Sì Steve, I tappini in silicone li avevo in casa, presi una confezione qualche tempo fa su Amazon. Per quello che costano li trovo utili.

Barone Birra ha scritto:Prime impressioni molto positive.... ho usato la Grado GH3, vedi mai che esploda qualcosa 

Ho solo raffrontato velocemente con l'uscita cuffia del DAC, che già reputavo molto buona. Rispetto a questa c'è un fronte sonoro più ampio e maggiore separazione strumentale. Il suono come tuning è estremamente simile, più che un suono di stampo "THX" mi sembra un suono di casa Benchmark.
Tutto molto esteso in frequenza, molto dinamico, "bomba" molto forte, la potenza sembra non mancare. Pazzesco il volume a livelli sonori infimi, nessuno sbilanciamento ed estrema limpidezza grazie a uno sfondo silenziosissimo. Non so come si possa defire questo ampli "noioso", almeno per i miei gusti. Molto soddisfatto, per ora.

Complimento per l'HP4 e bellissimo l'accoppiata con il suo DAC, sicuramente un setup di altissimi livello sotto ogni aspetto.
Onestamente, non so neanche io come si possa definire noioso un prodotto del genere che oltre tutto usato nel settore Pro. Probabilmente sottolinea la differenza tra il Pro, che è rigoroso per linearità, trasparenza e dinamica confronto l'Home che a gusto personale.

Hai fatto una bellissima accoppiata Barone....buoni ascolti !

Nuova recensione uscita in questi giorni su Stereophile.

https://www.stereophile.com/content/benchmark-hpa4-headphone-amplifierline-preamplifier

Eccomi reduce da alcuni ascolti a esprimere qualche altra opinione, pur essendo ancora ben lontano da poterne dare un quadro esaustivo.



  Intanto non siamo alle estasi mistiche in cui talvolta si incappa incautamente, non c'è uno studiato effetto "wow": è probabile che ascoltandolo in una fiera, soprattutto se con cuffia aperta in ambiente rumoroso, ci si possa limitare a un "suona bene, ha un suono normale". In effetti il soundstage ha dimensioni realistiche, il tuning è equilibrato senza enfasi in nessuna parte dello spettro, il "corpo" delle note non è né spesso né esile, la scansione ritmica è naturale e musicale. Ma potremmo anche dire che sia esattamente ciò che serve in un amplificatore neutro e trasparente. Le sorprese, tuttavia, ci sono ma appaiono in ascolti più attenti e "silenziosi", come dirò fra poco.

 Non ha molto senso paragonarlo a un valvolare, che sia più o meno aderente alla classificazione classica di ascolto meno analitico ma più ricco, ad es. il Feliks Euforia suona così diverso che sarebbe come confrontare le mele con le pere. L'HPA4 è esattamente uno stato solido, tecnicamente inappuntabile. Tra l'altro lo ascolto per come è stato progettato nel laboratorio del costruttore, visto che è appaiato al suo DAC e coi cavi suggeriti, dunque come variabile abbiamo solo i files hires, che non possono fare chissà che differenza timbrica, e ovviamente le cuffie di cui però conosco pregi e difetti.

  La costruzione è molto buona e robusta, il design è industriale, ma ha una certa eleganza nella sua razionalità. Le 6 piastre metalliche con cui è assemblato hanno un certo spessore, le due laterali col loro centimetro fanno anche da principale dissipatore termico. Il touch screen non ha mera funzione estetica acchiappa-gonzi, viste le molte personalizzazioni che sarebbero state altrimenti di difficile attuazione. O meglio, anche il DAC è super personalizzabile e senza schermo (puoi addirittura trasformare un'entrata digitale in uscita), ma devi aprirlo e settare degli switch interni. Direi che così sia molto più facile e rapido. Fra le opzioni più comode, la regolazione dei singoli boost delle entrate, l'accoppiamento col trigger come auto/slave/master, l'attivazione/esclusione degli ingressi e diverse altre cose.
Ovviamente come per gli smartphone c'è la piena regolazione di luminosità, dimmer, temporizzazione e spegnimento. Per risvegliarlo basta toccare o un qualsiasi altro comando.



  Più che il modulo THX, a me pare che il cuore attorno cui sia stato costruito l'apparecchio sia il controllo del volume. E' di una perfezione abbastanza folle. 256 step controllati da relé per 4 canali, più altri 30 step per i boost delle varie entrate non accessibili dalla manopola. Tale manopola è cliccabile, così facendo passa da a) volume cuffia a b) volume linea a c) entrambi in sincrono, per poi tornare al punto a). Ci sono anche i relativi tasti virtuali del mute (il tasto mute del telecomando "azzitta" la funzione di controllo attiva al momento sulla manopola).
Variare il volume genera una sequela di leggeri ticchettii dei relé che scattano abbastanza esaltante, ovviamente in cuffia nulla si sente di tale vorticare: la variazione è assolutamente istantanea e fluida visti anche i brevi intervalli fra un livello e il successivo. Questa soluzione suppongo contribuisca a eliminare disturbi e distorsioni. La percezione è di grande scioltezza e un po' spiazzante sulle prime, non ci si rende bene conto del volume di ascolto, aumentare il volume dà più l'impressione di avvicinarsi ai musicisti piuttosto che stare operando meccanicamente un aumento di corrente erogata.
Ecco, la naturalezza del messaggio musicale che sembra uscire senza sforzo alcuno, senza la pur minima indecisione, è il primo dei punti a favore di questa macchina.

  Ed eccoci ai veri pregi che arrivano ben presto alla nostra attenzione. La definizione e la grana finissima, le note che appaiono istantaneamente dallo sfondo nero. Si legge spesso dello sfondo nero. Ma che cazz'è lo sfondo nero, ci si potrebbe chiedere, il mio ampli non è che ronza o se ronza, ronza poco. Diciamo che è l'impressione che le note appaiano "prima", si riescano a percepire quando ancora siano a livelli infinitesimali. Sotto questo aspetto l'HPA4 si fa mancare poco, la risoluzione mi sembra davvero molto elevata. Il silenzio, quando non c'è musica, è assoluto.
Questo ha influenza anche sulla separazione strumentale, ovviamente. Dicevo che il soundstage non è nulla di esagerato, direi anzi nella norma di tanti altri prodotti. Tuttavia l'imaging, la direzionalità sui tre assi, la precisione chirurgica del posizionamento degli esecutori è veramente sorprendente. Sembra tutto più a fuoco del solito.

  Gli accoppiamenti. Che cuffie ci vanno bene? Secondo me non troppo quelle brillanti. Non che l'HPA4 sia brillante: è dannatamente trasparente! E allora? Allora le cuffie calde suonano... calde, ma si sa che per molti è un pregio e per gli altri è accettabile, quindi ok. Quelle neutre suonano neutre, meglio di così! Quelle brillanti suonano più o meno taglienti in alto, e questo piace fino a un certo punto, e per altri è proprio un disastro: ma se cercassimo collaborazione amichevole nel risolvere la situazione, mi sa che dal Benchmark ne troveremmo poca.
Finora ci ho usato:
Grado GH3. Vanno molto bene, se piace il "sound" Grado. L'enorme estensione in frequenza dell'HPA4 contribuisce a "stirarne" un po' i limiti. Per il resto sono un collo di bottiglia tecnico per apprezzare appieno le capacità dell'amplificatore.
Fostex TH909. Bene pure queste, non particolarmente meglio rispetto ad altri ampli a stato solido. In basso il controllo assoluto del Benchmark su code, gommosità o rimbombi le rende perfette, in alto però non maschera una certa esaltazione loro caratteristica, che tuttavia non è mai offensiva e contribuisce all'energia che trasmettono. La spazialità è esaltata, estremamente precise, ma il loro tuning molto impattante non è poi tanto fatto per trastullarsi con arzigogoli tecnici.
Final D8000. Qui invece l'accoppiata è eccezionale. La Final è una magnetoplanare molto tecnica, molto potente in basso e sub-basso, anche in questo caso trae giovamento dalla profondità di escursione in frequenza e dall'assenza di perniciose distorsioni del Benchmark. Nel resto delle frequenze è abbastanza evidente il salto prestazionale in nitidezza e precisione, non dico che si tolga un velo, ma è certamente la miglior situazione in cui l'ho sentita.
Visto che la trovo, fra quelle che ho ascoltato, una cuffia tendenzialmente simile alla Abyss 1266, suppongo che anche per quest'ultima l'accoppiata con l'HPA4 sia la morte sua.

  Confronti al volo: Bryston BHA1. Ovviamente completamente in bilanciato, modalità in cui è nettamente più performante. A sorpresa come tonalità e percezione della risposta in frequenza non si discosta molto dal Benchmark, ma si sapeva che non fosse "colorato". Il soundstage è forse anche un filino superiore al Benchmark. La spazialità e la finezza della grana no. La similitudine migliore che mi viene in mente: Il Bryston è un televisore 60 pollici in Full HD. Il Benchmark è un 55 pollici in 4K. Con la Fostex la resa è quasi alla pari.

Molto bene, in effetti l’idea che mi ero fatto dell’ampli è del tutto confermata, anche in virtù del riferimento al Bryston che conosco molto bene per averlo posseduto anni fa con la LcdX.
Secondo me, la Zmf dovrebbe rendere molto bene, ieri è arrivata la mia Veritè open e l’ho trovata  molto  equilibrata nel sound, capace di riprodurre ogni piccola sfumatura dell’incisione senza mai strafare e senza mai essere fastidiosa, secondo me col Bench può essere un bell’accoppiamento...